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Licata, sindaco Cambiano: “Non intendo utilizzare le dimissioni come un’arma”

“Dobbiamo registrare queste nuove minacce che colpiscono la mia famiglia e me. Siamo stanchi, la mia comunita’ non merita quanto sta accadendo. Vogliamo credere che le istituzioni rispetteranno i loro impegni per Licata”. Lo dice il sindaco antiabusivismo del grosso Comune dell’Agrigentino, Angelo Cambiano, dopo il rogo che ieri ha danneggiato un immobile di famiglia. Un episodio letto come l’ennesima intimidazione al primo cittadino. A maggio un rogo ha distrutto la casa di campagna del padre del sindaco da allora sotto scorta. Per quell’incendio a meta’ ottobre sono state arrestate due persone e gli inquirenti hanno collegato le fiamme alle tensioni legate all’abbattimento degli edifici illegali. Recentemente ha accusato di essere stato lasciato solo, dicendosi pronto alle dimissioni. Poi sono arrivati gli impegni del governo nazionale e della Regione in direzione di un Patto per lo sviluppo di Licata. “Non intendo utilizzare le dimissioni come un’arma – aggiunge Cambiano, insegnante di 35 anni, da venti giorni padre di un bimbo – e voglio ritenere che ognuno fara’ la sua parte”.