Categories: Apertura

Mafia agrigentina, blitz “Vultur”: il pizzo per ogni funerale, vittime si costituiscono parte civile contro “U puparu”

Iniziato ieri, davanti ai giudici del Tribunale di Agrigento, il procedimento con rito immediato nei confronti di quattro, degli undici indagati, dell’operazione antimafia denominata “Vultur” che avrebbe fatto luce, secondo gli investigatori, sulle famiglie mafiose di Camastra e Canicattì.

Ieri, i titolari di un’agenzia di onoranze funebri che avrebbero subito presunte estorsioni da parte del boss di quello che gli inquirenti considerano il boss di Camastra, con pressioni volte ad ottenere la gestione monopolistica dell’attività, hanno chiesto di costituirsi parte civile.

Stessa richiesta è stata fatta dal Fai, Federazione antiracket italiana.

Al momento del bliz, lo scorso luglio, nell’operazione “Vultur” furono coinvolti e arrestati Calogero “Lillo” Di Caro, autorevole esponente dei clan mafiosi di Canicattì, Rosario Meli, 68 anni, di Camastra finito recentemente in carcere per detenzione e porto di armi; Vincenzo Meli, di anni 46; Calogero Piombo, 65 anni di Camastra e Angelo Prato, 38 anni (ai domiciliari) di Camastra.

I soggetti sono indagati, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, tentata estorsione, detenzione illegale di armi comuni da sparo e da guerra, tra cui un mitra “Uzi”.

Loading…