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Mafia, al summit per le “messe a posto” anche i boss del mandamento della “Montagna”

9 febbraio 2016. I carabinieri di Agrigento riescono a immortalare una riunione a Catania per discutere di “messe a posto”.
Ma manca un tassello: i nomi dei boss catanesi che si sarebbero incontrati con i referenti dei mandamenti agrigentini e palermitani.
L’informativa Kronos che porta all’arresto di Marcello Angelo Magrì, reggente dei Santapaola-Ercolano, a novembre 2016 potrebbe aiutare a completare il mosaico. Il summit che accomuna le due inchieste è di forte livello, soprattutto per i protagonisti criminali che si sono seduti attorno allo stesso tavolo. Parliamo di nomi di grande caratura mafiosa prevenienti dai vertici delle piramidi di Cosa nostra agrigentina e palermitana.
Si prende il disturbo di salire in macchina e raggiungere le falde dell’Etna anche un capo mandamento. A rappresentare il “Mandamento della Montagna”, (così è battezzato il territorio della provincia agrigentina) sarebbero stati Calogerino Giambrone (deceduto poche settimane fa in carcere, ndr), referente della famiglia mafiosa di Cammarata, Domenico Maniscalco, della famiglia di Sciacca (fresco di scarcerazione ndr) per il versante agrigentino, mentre a rappresentare Cosa nostra palermitana sarebbe stato il capo del mandamento di San Mauro Castelverde, Antonio Giovanni Maranto, che si sarebbe fatto scortare dal suo uomo di fiducia Santo Di Dio. I carabinieri agrigentini ripercorrono anche a livello cronologico il viaggio da Agrigento a Catania.

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