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Mafia, il Gip convalida il fermo del boss Leo Sutera

Con provvedimento del Gip del Tribunale di Sciacca Rosario Di Gioia è stato convalidato il fermo di indiziato di delitto a carico del boss Leo Sutera di Sambuca di Sicilia che i pm della Dda Paolo Guido, Alessia Sinatra, Claudio Camilleri e Geri Ferrara hanno emesso ed eseguito lunedì scorso dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo e Agrigento e dello Sco.

Il Gip Di Gioia, che ha interrogato Sutera nel carcere Pagliarelli di Palermo, non ha ottenuto risposte dato che il boss si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee affermando: “Fuggire all’estero? Macchè, mi stavo solo sfogando con un ragazzo tunisino che mi stava accompagnando in udienza a Palermo, visto che non avevo l’auto, ma questa frase senza senso l’ho pronunciata nel marzo del 2017. Sono passati 19 mesi e se davvero volevo fuggire lo avrei fatto da tempo. Non mi sono affatto occupato di vicende di Cosa nostra, mi sono solo premurato di fare lavorare maestranze e imprenditori che conosco da tempo. Cosa nostra non c’entra”.

Secondo la Dda di Palermo, Sutera era tornato a occupare il ruolo di capo di Cosa nostra della provincia di Agrigento, e viene ritenuto dagli inquirenti un fedelissimo di Matteo Messina Denaro.