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Mandamento mafioso Ribera-Lucca Sicula: il boss Imbornone resta in carcere

Il Tribunale del Riesame di Palermo, rigettando il ricorso avanzato dall’avvocato Vincenzo Castellano, ha confermato la custodia cautelare in carcere nei confronti di Salvatore Imbornone, 65 anni, ritenuto a capo del mandamento mafioso di Ribera-Lucca Sicula.

Imbornone é stato arrestato insieme ad altre cinque persone all’inizio dello scorso mese nell’operazione eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento e coordinata dalla Dda di Palermo.

Secondo l’attività investigativa, Imbornone era tornato nuovamente alla guida del mandamento mafioso di Lucca Sicula nonostante avesse appena finito di scontare una condanna a dieci anni e otto mesi rimediata nell’operazione “Scacco Matto”. Le mani del boss, secondo quanto emerso dall’attività investigativa, erano dappertutto. Dall’infiltrazione nelle istituzioni attraverso contatti con compiacenti esponenti delle amministrazioni locali agli appalti pubblici come quelli per la realizzazione della fognatura a Ribera o delle strade provinciali.

Imbornone si sarebbe occupato anche dei rapporti con esponenti di altre provincie mafiose, in particolare con esponenti di rilievo di “cosa nostra” di Palermo competenti, per ragioni di territorio, a intervenire per la risoluzione di una controversia che interessava Giovanni Derelitto.