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Operazione “Gallodoro”, traffico di droga senza soste anche nell’agrigentino: il ruolo di Avarello

Sono tre gli agrigentini coinvolti nell’operazione antimafia – eseguita dai carabinieri del Ros – denominata “Gallodoro” che ha portato ad un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 17 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsioni, reati concernenti le armi, rapina e associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, con l’aggravante mafiosa.
1) Domenico Mangiapane, 40 anni di Cammarata, è stato raggiunto dalla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Mangiapane fu colpito da “Daspo” nel 2011 in seguito al match del campionato di Eccellenza tra Kamarat – Valderice del 6 febbraio 2011 (diversi Daspo a dirigenti, giocatori e tifosi).
2) Antonino Lattuca, 38 anni nato ad Agrigento ma residente a Campofranco. Lattuca, finito agli arresti domiciliari, ha precedenti per danneggiamento e stupefacenti.
3) Domenico Avarello, 39 anni di Canicattì.
Per i tre l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti che si è sviluppata in questo modo, come scrivono i giudici del Tribunale di Caltanissetta:
Le attività tecniche avviate nei confronti di Di Leo Claudio Rino hanno consentito di acquisire inequivocabili elementi probatori sul coinvolgimento del predetto indagato in un articolato traffico di sostanze stupefacenti e ciò nonostante gli interlocutori cercassero, nel corso dei contatti telefonici registrati, di velare il reale oggetto delle conversazioni mediante il ricorso ad un linguaggio criptico ed allusivo, facendo spesso riferimento a questioni legate all’attività lavorativa svolta dal Di Leo.

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