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Palma di Montechiaro, era ricercato dal 1998: arrestato Gaspare Calafato, fratello dei killer della Stidda che uccisero il giudice Livatino

I carabinieri di Palma di Montechiaro arrestano Gaspare Calafato, 44 anni, ricercato dal 1998 in seguito ad un mandato di cattura dell’autorità giudiziaria tedesca. Al suo arresto, avvenuto nel centro del piccolo paese dell’agrigentino, non ha opposto resistenza. E’ il fratello dell’ergastolano Giovanni, killer del giudice Rosario Livatino e Salvatore, detto la “bestia”.

Aveva fatto perdere le proprie tracce nel 1998 quando, in seguito ad un provvedimento di cattura emesso dall’autorità giudiziaria tedesca in materia di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, era diventato da quell’istante un latitante.

Gaspare Calafato, 44 anni, fratello dall’ergastolano Giovanni, killer del giudice “ragazzino” Rosario Livatino e di Salvatore detto la bestia, entrambi alla guida della Stidda di Palma di Montechiaro che si contrappose a Cosa nostra compiendo decine e decine di omicidi anche eccellenti.

Calafato era però tornato nella sua Palma di Montechiaro. Un dato sicuramente che non è passato inosservato ai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento e ai militari della Stazione del Paese. Troppi movimenti sospetti di persone a lui vicine, conoscenti del ricercato che da tanto, troppo tempo, non si facevano vedere ma che negli ultimi giorni erano apparsi con molta frequenza. Tutto questo ha fatto insospettire  – e non poco – i militari che hanno predisposto diversi servizi di osservazione e pedinamento concentrandosi in particolare  su un’auto che girava per le vie del paese del Gattopardo trasportando un uomo molto simile al ricercato.

 

Dopo alcuni minuti, la decisione di far scattare il blitz con varie pattuglie, proprio nel centro di Palma di Montechiaro. L’uomo, vistosi accerchiato e circondato, non ha opposto alcuna resistenza, lasciandosi ammanettare.

 

Al 44 enne è stato quindi notificato il provvedimento in questione emesso dalla magistratura tedesca e dopo le operazioni di identificazione, è stato subito trasferito in carcere.