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Porto Empdocle, madre accusata di fare prostituire la figlia: “Uomini fissavano gli appuntamenti con la donna”

Si è svolta ieri, presso il Tribunale di Agrigento, una udienza sul processo scaturito da un inchiesta che ha coinvolto una donna di 49 anni, di Porto Empedocle, finita sul banco degli imputati per l’ipotesi di reato di sfruttamento aggravato della prostituzione. La vittima di tale reato sarebbe stata la figlia della donna, una ragazzina, all’epoca dei fatti, alcuni anni fa, minorenne.

In aula, davanti ai giudici del collegio presieduto da Luisi Turco, ha deposto uno dei poliziotti del Commissariato Frontiera che si occupò dell’inchiesta. L’agente ha ricostruito l’attività svolta, iniziata subito dopo una segnalazione telefonica.

“C’era un via vai di clienti. Le intercettazioni confermarono come alcuni uomini prendessero appuntamento con la madre”.

Sembra che le tariffe fossero dai 30 a 50 euro a prestazione e che i soldi venissero incassati direttamente dalla madre della ragazzina.