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Processo Vultur, parola agli imputati: rinuncia Rosario Meli, sì Piombo e Meli jr.

E’ ripresa questa mattina l’udienza relativa al processo scaturito dall’operazione antimafia – eseguita dalla squadra mobile di Agrigento nell’estate 2016 – denominata “Vultur” e che vede sul banco degli imputati Rosario Meli, 69 anni di Camastra – considerato dagli inquirenti il capo della locale famiglia mafiosa –  il figlio Vincenzo Meli, 47 anni di Camastra, Calogero Piombo di 66 anni di Camastra, Calogero Di Caro, 71 anni di Canicattì ed Angelo Prato di 39 anni di Camastra.

Davanti al collegio di giudici presieduto dalla d.ssa Luisa Turco (a latere i giudici Enzo Ricotta e Rosanna Croce) dovevano comparire gli ultimi due testi presenti nella lista della pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Alessia Sinatra. Si tratta di Alessandra Pendolino e Massimo Condello che, però, attualmente dovrebbero trovarsi in Germania. Il Tribunale ha acquisito anche il Cd delle riprese del bar “Don Chisciotte” di Agrigento (davanti al Tribunale di Agrigento) che stanno alla base di una nuova attività di indagine della Squadra Mobile di Agrigento, guidata da Giovanni Minardi: un breve filmato, senza audio, dove si nota un incontro – dopo un’udienza – tra Rita Meli (figlia di Rosario) e Calogero Barbara, commerciante di Camastra, che aveva appena deposto in aula. 

Adesso la parola passa agli imputati che si sottoporranno all’esame: il 19 aprile sarà la volta di Vincenzo Meli, difeso dall’avvocato Giuseppe Barba, mentre il 2 maggio quella di Calogero Piombo, difeso dall’avvocato Angela Porcello. Ha già preannunciato di non voler sottoporsi all’esame Rosario Meli, difeso dall’avvocato Santo Lucia. Il legale, però, ha espresso la volontà del proprio assistito di rendere dichiarazioni spontanee nelle battute finali del processo. Prima bisognerà procedere anche all’escussione di tutti i testi delle difese. 

Si torna in aula il 19 aprile.