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Scala dei turchi: una vera rivoluzione culturale per i sindaci del nostro territorio

Ci avviamo verso una rivoluzione culturale con indubbi ripensamenti sul come la politica, finora,  ha guardato al territorio.

In una conferenza stampa convocata dai legali Cremona e Totò Palillo che curano gli interessi di Ferdinando Sciabbarrà proprietario dei luoghi  denominati Scala dei turchi si è appreso che il dott. Sciabbarrà ha affidato la celebre località alla custodia  di un gruppo di associazioni con a capo “Mare Amico”  di intesa con il comune di Realmonte.

Una operazione – ci dice l’avv. Cremona – che  si potrà concludere entro pochi mesi per la trafila tecnico giuridica che il caso comporta. Cremona non fa mistero del suo entusiasmo e definisce il proprietario dei luoghi, il dott. Sciabbarrà, “l’ Hardcastle del 2016”.

E ha ragione visto che un semplice cittadino ha avuto la capacità e ha colto tutte le opportunità per dimostrare alla politica e alle sue poco profetiche decisioni che un rigassificatore collocato equidistante dalla Valle dei Templi e dalla Scala dei turchi non avrebbe fatto l’interesse della collettività e delle ragioni di un territorio vocato al turismo.

Consapevole di questa decisione il sindaco di Agrigento riconosce i suoi errori  di ex – sindaco del rigassificatore empedoclino e nei giorni scorsi ha candidato Agrigento “città della cultura” per gli anni a venire.

Insomma una rivoluzione copernicana per il sindaco Firetto e per tutta una politica votata sempre ai poteri forti o in nome di Ragion di Stato confindustriali. Non è poco se l’eredità storica e territoriale di Agrigento sia riuscita a cambiare la mentalità di un sindaco  che solo l’altro ieri era aggregato ad una becera politica regionale.

“E’ anche una rivoluzione culturale nel modo di intendere la proprietà privat – ci conferma l’avv. Palill – che mette a disposizione della collettività per la sua parte disponibile affinchè il bene possa essere fruito e preservato per i posteri anziché una chiusura privatistica. Tant’è che viene affidata per la gestione a delle associazioni non a scopo di lucro. Ecco il concetto innovativo che dovrebbe far riflettere sia il legislatore regionale sia quello nazionale.”

Sui dettagli di questo affidamento è prodigo di informazioni Claudio Lombardo deus ex machina di Mare Amico” che rileva come dopo anni di disinteresse ed abbandono oggi, finalmente,  si avrà la possibilità di controllare e contingentare l’ingresso dei  visitatori. Il sito ora potrà essere protetto dall’azione degli incivili che spesso lo hanno danneggiato, asportato, inciso e vi hanno conficcato pure gli ombrelloni nella marna.

Quali saranno le modalità della sorveglianza dei luoghi?

“La sorveglianza impedirà anche che i visitatori si spalmino sul corpo i fanghi derivati dalla marna bianca (anche perché questa è un’azione dannosa alla salute). I controlli impediranno pure l’avvicinamento alla scogliera di qualunque tipo di imbarcazione, vieteranno   l’accesso  nei   luoghi   ai   mezzi a motore, alle biciclette e ai cavalli. Giornalmente verrà effettuata la pulizia dei luoghi e verrà controllato che non vengano lasciati rifiuti e mozziconi di sigarette e si provvedere a segnalare queste violazioni e i trasgressori alle Autorità competenti. Tutte queste attività potranno essere svolte solo grazie al pagamento di un piccolo contributo di fruizione, da parte dei visitatori; ma esclusivamente per quelli con un età superiore a 12 anni e provenienti da fuori il comune di

Realmonte”.

Con una amministrazione comunale che evidentemente farà la sua parte.

“Si. Questo progetto prevede, inevitabilmente, l’inserimento lavorativo stabile di un consistente numero di operatori, che verranno prelevati dal bacino locale. La proprietà del sito, oltre che chiudere un accordo con un cartello di Associazioni ambientaliste – con in testa Mareamico – intende coinvolgere in questa operazione, anche il Comune di Realmonte, il quale ne avrà un ritorno

pubblicitario   e   finanziario”.  (è   previsto   che   una   cospicua   quota   dello sbigliettamento vada al Comune di Realmente, per finanziare interventi di miglioramento dei servizi connessi al sito).