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Sequestro porto turistico Licata, Procura indaga 22 persone (tutti i nomi); Ortega e Geraci davanti al Gup il 29 marzo

La Procura della Repubblica di Agrigento con il suo capo, da Luigi Patronaggio (presenti le forze di Polizia che hanno lavorato all’inchiesta, il col. Fabio Sava della Guardia di finanza, il comandante Parisi della capitaneria, il pm Alessandra Russo), sta illustrando nella propria sala conferenze, i particolari delle operazioni di Polizia giudiziaria che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio del dirigente del Dipartimento urbanistica del Comune di Licata, Vincenzo Ortega, e dell’imprenditore nisseno, Luigi Francesco Geraci, per diverse ipotesi di abuso di ufficio e falso in atti pubblici, in relazione alla realizzazione del porto turistico di “Marina di cala del sole”, che hanno provocato un danno erariale di circa 7 milioni di euro.

Patronaggio sta spiegando che ci sono parecchie criticità legate alla gestione del porto, specie di carattere ambientale, e si aspetta una risposta certa da parte della Regione siciliana. Il magistrato spiega che il porto di Licata è e rimane un’attrazione turistica ma tutto va fatto rispettando regole e leggi.

Illustrato inoltre il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, in data 13/2/018 di una serie di attività commerciali, immobili e posti barca, tutti insistenti nell’area demaniale del porto turistico di Licata, e delle connesse informazioni  di garanzia emesse dai pubblici ministeri Alessandra Russo e Simona Faga, nei confronti di 22 indagati per reati in materia edilizia nonché per occupazione di demanio marittimo.

Conferenza stampa del procuratore capo Luigi Patronaggio su porto turistico di Licata
Conferenza stampa del procuratore capo Luigi Patronaggio su porto turistico di Licata
Conferenza stampa del procuratore capo Luigi Patronaggio su porto turistico di Licata

La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei due indagati, firmata ad inizio del mese scorso e già nota all’opinione pubblica, dal pubblico ministero Andrea Maggioni  che porterà i due indagati davanti al Gup, Alfonso Malato, il prossimo 26 marzo, ha tratto origine da una serie di esposti, alcuni dei quali presentati dall’associazione licatese “A testa alta”.

Adesso, il dirigente del dipartimento Urbanistica del Comune di Licata, Vincenzo Ortega, 57 anni e l’imprenditore di Caltanissetta Luigi Francesco Geraci, 74 anni, responsabile della società che ha realizzato il nuovo porto turistico, rischiano il processo con l’accusa di abuso di ufficio in concorso e – per il solo Ortega – falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale.

Al centro della vicenda la realizzazione del complesso denominato “Porto turistico Marina Cala del sole” con centinaia di posti barca e altri servizi annessi fra i quali spiaggia privata, camere, parcheggi e area ristorazione.

Inchiesta che ha già avuto una prima fase con il sequestro avvenuto nel 2014 e che è stata alimentata da intercettazioni telefoniche soprattutto specie quelle tra l’ing. Ortega e Geraci. Ed emerge un quadro importante: secondo la Procura era l’ing. Ortega a guidare Geraci nell’evadere gli oneri dovuti.  E lo spunto investigativo ulteriore è nato da un’intuizione dei finanzieri comandanti dal col. Sava. Già nel momento in cui si insediava il nuovo peocuratore, Patronaggio, appunto, la finanza aveva consegnato un corposo e delicato rapporto.

Il progetto è stato realizzato dalla società “Iniziative immobiliari S.p.a”, di cui Geraci è legale rappresentante e, nel 2006, ha ricevuto una concessione di superficie demaniale marittima su cui, in seguito, nel tempo, ha costruito diverse strutture relative al progetto immobiliare. A Ortega si contesta di avere avuto un atteggiamento di favoritismo nei confronti della società, che in un primo momento realizzò pure un centro commerciale, in seguito venduto a un gruppo calabrese, facendogli risparmiare oltre 7 milioni di oneri concessori che, sostiene il pm Maggioni, sarebbero stati dovuti per la realizzazione di cabine, locali commerciali e servizi.

Ventidue, come detto le persone sottoposte ad indagine e tutto ruota attorno al mancato rinnovo alla società Iniziative immobiliari spa, della concessione demaniale marittima ad opera della Regione, circostanza questa che avrebbe dovuto bloccare ogni attività edilizia successiva al diniego ed al ripristino dei luoghi; Francesco Luigi Geraci, 74 anni di Sommatino e residente a Caltanissetta, rappresentante legale della Iniziative immobiliari spa che ha realizzato il Porto turistico “Cala del sole”; Andrea Occhipinti, 49 anni di Licata, dirigente del dipartimento finanziario del Comune; Giuseppa Maria Pia Amato, 60 anni di Licata, responsabile del Suap; Vincenzo Ortega, 58 anni, capo dell’Ufficio tecnico; Paola Vizzini,  69 anni di Villalba e residente a Caltanissetta; Salvatore Geraci, 40 anni di Palermo e residente a Taormina, direttore dei lavori Porto turistico “Cala del sole”; Bartolo Consagra, 43 anni di Licata; Giuseppe Licata, 39 anni di Licata; Gaetano Licata, 44 anni di Licata; Giuseppe Amato, 77 anni di Licata; Rosa Maria Comparato, 74 anni di Licata; Antonino Pira,  45 anni di Licata; Alessandro Ignazio Giacchino,  63 anni di Milano e residente a Pavia; Eugenio Guagenti, 48 anni di Palermo e residente a Licata; Vincenza Amato, 44 anni di Montevarchi e residente a Licata; Michele Gattuso 49 anni di Ravanusa; Angela Picone, 69 anni di Ravanusa; Vito Giovanni Rago, 47 anni di Canicattì e residente a Ravanusa; Santino Pillitteri, 62 anni di Mussomeli e residente ad Agrigento; Amedeo Angelo Strata 72 anni di Milano; Patrizia Fazio Tirrozzo, 66 anni, di Canicattì; Giacinto Marzullo, 32 anni di Licata, tutti per aver mantenuto l’occupazione demaniale marittima quale area di sedime dei rispettivi propri immobili ovvero cabine, posto barca, negozi e persino quattro cabine tecniche Enel (Pillitteri) .