Caltanissetta

Operaio ucciso nelle campagne di Riesi; 5 arresti a quasi un anno dall’omicidio (vd e ft)

Operaio ucciso nelle campagne di Riesi; 5 arresti a quasi un anno dall’omicidio

I carabinieri di Caltanissetta hanno  eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili dell’omicidio di Salvatore Fiandaca, avvenuto a Riesi il 13 febbraio 2018.

Gaetano Di Martino
Giuseppe Antonio Santino
Loris Cristian Leonardi
Michael Stephan Castorina
Pino Bartoli
Salvatore Fiandaca, la vittima

Si tratta di Loris Cristian Leonardi, Michael Castorina, Pino Bartoli, Giuseppe Santino e Gaetano Di Martino.

 

Operaio ucciso nelle campagne di Riesi; 5 arresti a quasi un anno dall'omicidio 
Operaio ucciso nelle campagne di Riesi; 5 arresti a quasi un anno dall'omicidio 
Omicidio Fiandaca, arrestati

Sono anche in corso perquisizioni domiciliari finalizzate alla ricerca di armi e stupefacenti che vedono impiegati circa 60 carabinieri del comando provinciale di Caltanissetta, dello Squadrone Carabinieri Cacciatori ” Sicilia” e del Nucleo Cinofili di Palermo.

I contrasti sulla gestione dello spaccio di marijuana e cocaina a Riesi sarebbero alla base dell’omicidio dell’operaio Salvatore Fiandaca, ucciso con tre colpi di fucile lo scorso 13 febbraio nelle campagne del piccolo centro del nisseno.

A spiegarlo, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati resi nostri alcuni particolari sull’inchiesta che ha portato all’arresto di cinque persone, sono stati gli inquirenti e i carabinieri che si sono occupati dell’inchiesta e che avevano puntato il dito su quanto accadeva all’interno di due locali di Riesi: lo Zelig e il Cantalanotte, frequentati da vittima e indagati.

Erano state le dichiarazioni poco credibili di uno degli arrestati, Pino Bartoli, 31 anni, proprietario del terreno dove è avvenuto l’omicidio, nonchè cognato del fratello della vittima, a mettere sulla pista giusta gli investigatori. Bartoli si era contraddetto più volte quando è stato ascoltato nella prima fase delle indagini e la mattina dell’omicidio era stato ripreso da alcune telecamere del paese mentre usciva di casa.

Gli investigatori si erano poi accorti che, dopo l’omicidio, indossava scarpe e un giubbotto diversi da quelli che aveva addosso in mattinata e Bartoli non era riuscito a dare una spiegazione convincente del perchè non li avesse più con sè.

Altri elementi emergono dalle intercettazioni ambientali: in particolare Loris Cristian Leonardi, 27 anni, durante un colloquio in carcere con la compagna, le avrebbe confidato di essere stato lui a fornire il fucile calibro usato per uccidere Fiandaca. L’arma non è stata ritrovata in quanto, subito dopo l’omicidio, venne ridotta in pezzi e le varie componenti sepolte in campagna. A premere il grilletto sarebbe stato Michael Castorina, 29 anni, mentre sarebbe stato proprio Pino Bartoli ad accompagnare la vittima sul luogo del delitto. Gaetano Di Martino, 35 anni, e Giuseppe Santino, 20 anni, avrebbero accompagnato e fornito supporto logistico ai componenti del commando; la presenza di Santino è stata invece accertata dall’analisi del Dna eseguita dai carabinieri del Ris di Messina su un cicca di sigaretta trovata nei pressi del luogo del delitto. Secondo i magistrati della Procura nissena e i carabinieri i componenti del gruppo avevano approfittato del vuoto criminale creatosi a Riesi dopo i numerosi arresti che hanno decapitato il clan mafioso dei Cammarata, storicamente contrario, invece, alle attività di spaccio.

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