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Mafia, retata Palermo: trovati pistola e probabile covo latitanti (vd)

Vanno avanti le indagini dei carabinieri del Gruppo di Monreale che continuano a setacciare le campagne e i casolari degli appartenenti al mandamento mafioso di San Giuseppe Jato, anche dopo l’esecuzione delle ordinanze emesse dalla Procura di Palermo nell’ambito dell’operazione “Brasca-quattro.zero”, che ha assestato un duro colpo alle cosche di San Giuseppe Jato e di Villagrazia-Santa Maria di Gesù.

Nelle ultime ore i militari della Stazione di San Cipirello, hanno trovato un bidone in un canneto dietro un casolare di campagna, in località Contrada Chiusa, con all’interno una pistola Beretta calibro 9 corto con la canna predisposta per l’istallazione di un silenziatore, un centinaio di cartucce di diversi calibri e 270 grammi circa di marijuana. Il casolare è riconducibile a Domenico Lo Biondo, 55enne di San Cipirello, volto noto alle forze dell’ordine, in carcere dopo il blitz scattato nella notte tra il 15 e il 16 marzo. I carabinieri hanno effettuato una perquisizione nel vecchio rudere, scovando un’intercapedine sotto la paglia accatastata. Gli investigatori non escludono che tale rifugio possa essere stato usato in passato per nascondere latitanti. Al suo interno trovate due cartucce calibro 12, di cui una esplosa.

L’arma è stata inviata al Ris di Messina per gli accertamenti balistici.