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Droga, eroina in auto: fratelli agrigentini assolti dall’accusa di spaccio

Il Tribunale di Termini Imerese, nella persona del giudice monocratico Cristina Denaro, ha assoltoi fratelli Gianluca Licalzi e Giuseppe Licalzi, rispettivamente di anni 40 e 36, dall’accusa di aver detenuto sostanze stupefanci, nello specifico eroina, ai fini di spaccio, «perchè il fatto non costituisce reato». 

Gianluca e Giuseppe Licalzi, entrambi conosciuti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati ai primi di marzo  dai Carabinieri della Stazione di Scillato.
Una pattuglia, durante un normale posto di controllo nel territorio al confine tra Campofelice di Roccella e Scillato, ha fermato un’Alfa Romeo 156, con a bordo due giovani, che sfrecciava a forte velocità in direzione Catania. Entrambi si erano mostrati insofferenti e nervosi al controllo, tanto che i militari operanti, dopo gli accertamenti di rito, hanno deciso di sottoporli a perquisizione personale e veicolare.

Al termine di un controllo del mezzo, precisamente sotto la moquette dell’autovettura, è stato rinvenuto un piccolo involucro di cellophane contenente 15 grammi di eroina. Per questi motivo entrambi gli uomini sono stati accompagnati presso gli uffici del Comando di Scillato e dichiarati in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Il pm aveva chiesto una condanna pesante per entrambi: 8 anni e 10 mesi.