Raffadali, addio Salvatore Lombardo; Il parroco: “La morte non avrà l’ultima parola”

Dolore sincero, rabbia vera, incredulità, lutto cittadino.

A Raffadali ancora adesso nessuno vuol credere che Salvatore Lombardo, 22 anni, sia morto, nella notte tra sabato e domenica, a seguito delle ferite riportate in un terribile incidente stradale di contrada Beddie.

Ed oggi pomeriggio, nella chiesa Madre, a Raffadali, invece, sono stati celebrati i funerali.

Tutti gli esercizi commerciali hanno chiuso le saracinesche seguendo il provvedimento dal sindaco Silvio Cuffaro, che ha proclamato il lutto cittadino.

Diverse centinaia di persone hanno accolto il corteo funebre in piazza Europa  con un lungo e scrosciante applauso. A reggere la bara durante tutto il tragitto da casa fino in chiesa c’erano gli amici più cari di Salvatore e dietro ancora i familiari.

Chiesa gremita e forte messaggio lanciato dal parroco, don Giacchino (che ha celebrato messa assieme all’arciprete don Giuseppe Livatino) gridato in faccia ai genitori di Salvatore, Alfonso e Giovanna e ai fratelli Jerry e Dario.

“Era un ragazzo sempre sorridente – ha detto don Gioacchino – un dono per la sua famiglia e per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo, da ora in poi sarà un dono per tutti avendo la possibilità di intercedere per il mondo intero. In questo momento il nostro compito non è quello di chiederci perché, né quello di additare un colpevole, ma dobbiamo mettere in atto tutte quelle azioni positive affinché questi tragici eventi non si ripetano. Tra pochi giorni celebreremo la festa della Madonna dei Malati, chiederemo l’intercessione a Maria Santissima per dare la vita eterna a Salvatore e la forza a tutta la famiglia di continuare il loro cammino di fede. La morte non avrà l’ultima parola, Salvatore è stato chiamato a nuova vita e sarà accanto a ognuno di noi, con questa certezza continueremo a vivere nell’attesa di riabbracciarlo in paradiso”.

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