Agrigento, “verificatori Enel infedeli chiedevano soldi per chiudere un occhio”: obbligo di firma per La Porta

Il gup del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, accogliendo le istanze della difesa di Domenico La Porta, 63 anni, ex verificatore Enel coinvolto nell’inchiesta denominata “Alta Tensione” e indagato per corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione in concorso, ha disposto per lo stesso l’obbligo di presentazione e di firma alla Polizia Giudiziaria per due volte la settimana, alleggerendo in tal modo la precedente misura cautelare che aveva colpito l’indagato, ovvero il divieto di dimora in provincia di Agrigento. La Porta è una figura chiave della vicenda che vede coinvolto anche un’altro verificatore Enel, Giovanni Trupiano, 60 anni, agrigentino. Secondo le accuse della Procura i due avrebbero chiesto somme di denaro di varia entità per per chiudere un occhio e non denunciare allacci abusivi o addirittura essi stessi creavano per conto di privati allacci abusivi con il metodo del magnete o del cosiddetto “sorcio”

L’attività nasce dalla denuncia di un imprenditore a cui – i due odierni indagati Giovanni Trupiano, 60 anni di Agrigento e Domenico La Porta, 63 anni di Naro – hanno tentato di estorcere del denaro, dopo aver fatto una finta verifica dicendo di essersi accorti (falsamente) di un allaccio abusivo e proponendo quindi un accordo economico (2,000€) anche dilazionato nel tempo.

Questi i nomi di tutti gli indagati e i relativi esercizi commerciali coinvolti: Giovanni Trupiano, 60 anni di Agrigento; Domenico La Porta, 63 anni di Naro; Gioachino Cuscio, 40 anni di Canicattì (titolare Bar del Sole); Giuseppe Modica, 45 anni di Agrigento; Simone Modica, 40 anni di Agrigento entrambi amministratori della Alessi S.n.c. di Alessi Angela & C., titolari della Trattoria dei templi; Giuseppe Contino, 50 anni di Agrigento, cogestore del locale “Robe di kappa” ad Agrigento; Maria Santa Rallo, 50 anni, di Canicattì titolare ditta Corallo srl, e residente ad Agrigento; Salvatore Domenico Siracusa, 50 anni di Canicattì; Luigia Vinci, 56 anni di Campobello di Licata e residente a Canicattì che ha avuto un ruolo di mediatrice; Tommaso Cortelli, 49 anni di Agrigento; Massimo Cortelll, 39 anni, di Agrigento; Vincenzo Cortelli, 44 anni di Porto Empedocle, titolari della pescheria Primavera srl; Alfonso Catania, 52 anni veterinario di Agrigento; Calogero Schembri, 44 anni, titolare di un caseificio a Montallegro; Anna Maria Farruggio, 52 anni di Naro; Pietro Failla, 44 anni di Canicattì; Diego Favata, 45 anni di Canicattì; Angelo Gioacchino Sanfilippo, 39 anni di Canicattì; Giuseppe Antonio La Mendola, 44 anni di Grotte; Vincenzo Palumbo, 44 anni, di Grotte.

Nell’inchiesta sono rimasti coinvolti anche Calogero Ciulla, titolare dell’agriturismo Feudo Muxarello già sotto processo e il negozio di ceramiche Canicattì Cosmo design.

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