Appalti aeroporto, capo Mobile: “Inchiesta dopo una denuncia”

“Splittiamo l’appalto”.
E’ così che nelle intercettazioni i soggetti coinvolti nell’inchiesta sugli appalti truccati all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo parlavano delle decisioni che riguardavano l’affidamento dei lavori di progettazione per il restyling dello scalo di Punta Raisi.
Un “sistema di frazionamento – ha spiegato il capo della Squadra Mobile di Palermo Rodolfo Ruperti – che aveva l’obiettivo di eludere le norme del codice degli appalti. I lavori venivano ‘spacchettati’ e ridotti sotto una soglia, quella dei 40mila euro, che permette l’affidamento diretto”. Gli appalti venivano così affidati a imprenditori amici, così come le consulenze che venivano affidate a soggetti esterni nonostante la Gesap non ne avesse bisogno. A dirigere e coordinare l’intero meccanismo, l’ex direttore generale della Gesap (società che gestisce l’aeroporto di Palermo) Carmelo Scelta, finito oggi agli arresti domiciliari e accusato di associazione a delinquere.
A coadiuvarlo Giuseppe Liistro, ex responsabile dell’area manutenzione della Gesap, il quale, spiegano gli investigatori, “fungeva da intermediario tra Scelta e gli imprenditori cui venivano abusivamente conferite le consulenze”.
Fra gli imprenditori ‘avvantaggiati’ da questo sistema Stefano Flammini, amministratore unico della Tecnopolo e sottoposto alla misura interdittiva della sospensione per un anno da qualsiasi carica societaria.
Giambanco, docente universitario di Ingegneria, è contestato anche il reato di truffa aggravata in quanto ha nascosto il proprio ruolo di amministratore unico della società di progettazione XW Industrial, violando il divieto per i docenti universitari con rapporto a tempo pieno di esercitare l’attività professionale nonché di assumere cariche in società di capitali.
Le aziende che si sarebbero avvantaggiate di questo sistema sono la Tecnogeco srl, Compagnia del Progetto srl e Cdp Design srl, Fg Tecnopolo srl e Fg Tecnopolo Holding srl, e la Cometa srl.

La conferenza stampa su operazione the terminal

‘L’inchiesta sugli appalti pilotati nell’aeroporto palermitano Falcone e Borsellino è iniziata quando un progettista della Gesap ha presentato una denuncia alla Polaria. Volevano che firmasse un progetto realizzato da altri. Il tecnico si è rifiutato ed è stato licenziato con un espediente. Adesso è stato riassunto”.
Lo ha detto il capo della squadra mobile di Palermo Rodolfo Ruperti nel corso della conferenza stampa per l’operazione ”The terminal”.
“Il danno per la Gesap è stato di undici milioni di euro”, ha detto Ruperti.
“Erano due gli artifizi messi in campo: gli incarichi di progettazione venivano parcellizzati in modo da abbassare il tetto previsto dalla legge per gli appalti e fare gli affidamenti in via diretta, senza le necessarie gare pubbliche – ha aggiunto – Ad esempio la progettazione della hall arrivi di Punta Raisi venne spacchettata in 117 progetti, poi affidati in via diretta. Solo 8 progetti sono stati completati”.
“La Gesap aveva le risorse interne per fare i progetti – afferma Silvia Como dirigente della sezione anticorruzione della Squadra mobile – invece gli incarichi venivano dissimulati con l’assegnazione di consulenze”.
“Nell’ultima gestione di Gesap – ha detto il capo della Mobile – c’è stata collaborazione alle indagini”.