Blitz ”Street food”, due gemelline di 13 anni usate come corrieri; tra gli arrestati “papà” e “carciofetto” (nomi, foto e video)

Gli arrestati dell’operazione Street food

I carabinieri smantellano una rete di pusher che si riforniva di hashish e cocaina a Palermo per poi rivendere al dettaglio nelle piazze di Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice e Montevago. Sei le misure cautelari eseguite, ragazzine di 14 anni usate come corrieri per trasportare gli stupefacenti. 

I viaggi verso Palermo venivano organizzati praticamente quasi ogni giorno: effettuavano carichi di droga – prevalentemente hashish e cocaina – per poi rivenderle al dettaglio nelle piazze di Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice e Montevago.

Alle prime luci dell’alba sono stati i carabinieri della Compagnia di Sciacca – insieme ai militari della stazione di Menfi – ad eseguire sei ordinanze di custodia cautelare: due in carcere nei confronti degli indagati principali, i menfitani Giuseppe Sanzone, 40 anni (alias papà) e Manuele Tabbone, 23 anni, alias carciofetto – e quattro ai domiciliari: si tratta di Giulia Nigrelli, 20 anni, di Menfi; Calogero Friscia, 22 anni, di Menfi; Emanuele Gambino, 31 anni, di Sciacca e Giovanni Pilo, 22 anni, di Menfi.

Giuseppe Sanzone
Giulia Nigrelli
Manuel Tabbone
Calogero Friscia
Emanuele Gambino
Giovanni Pilo

Sanzone era già stato arrestato nell’agosto 2016 sempre per droga: i Cc di Sciacca lo beccarono in flagranza lanciare dal finestrino dell’auto 100 g di hashish e 1,6 di cocaina.
Tutti sono accusati a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver destinato l’uso della droga anche a minori. Consumatori ma anche corrieri: dalle attività di indagini è emerso infatti che due gemelline, oggi quattordicenni, non soltanto consumavano le sostanze diventando così destinatari ultimi del traffico di droga ma  – in alcuni episodi – divenivano di fatto veri e propri corrieri, effettuando viaggi con stupefacente occultato tra gli indumenti intimi. Per ogni viaggio la ricompensa era altra droga.
Le ragazzine, figlie di gente per bene, sono state “arruolate” da Sanzone quando avevano 13 anni. Adesso una delle due ha smesso con il far uso di droghe, l’altra invece, è stata segnalata ai servizi sociali.

L’operazione prende il nome di “Street Food” perché gli indagati, per parlare della sostanza stupefacente che dovevano trasportare, facevano riferimento sempre a cene, cibi da asporto e street food.  Tra gli indagati spiccano le figure di Sanzone e Tabbone : secondo gli inquirenti erano loro che gestivano il sodalizio mettendo a disposizione autovetture e telefoni cellulari per l’approvvigionamento ed il trasporto della droga. Sanzone, peraltro, era stato già arrestato la scorsa estate per esser stato beccato mentre lanciava 100g di hashish e 1,6g di cocaina dal finestrino nei pressi del bivio di Misilbesi, sulla Fondovalle.

l'arresto di Sanzone
Carabinieri Sciacca, sera del blitz
Carabinieri Sciacca

Si stima che in circa tre mesi, gli indagati abbiano movimentato sulle piazze di spaccio vari chili di hashish ed alcuni etti di cocaina, la maggior parte destinati ai piu’ giovani, per un giro di affari complessivo di circa 200.000 euro

 

Carabinieri Sciacca

 

L’indagine portata a termine, rientra nell’ambito di una intensificazione delle attività di contrasto in materia disposta dal Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento per arginare lo specifico fenomeno criminoso.