Contrabbando: maxi carico sigarette su motopesca tunisino,5 arresti

Maxi sequestro di ‘bionde’ in Sicilia.

Erano a bordo di un peschereccio intercettato al largo delle coste trapanesi, dalla Guardia di finanza. Il carico, 610 casse per oltre 6 tonnellate di sigarette di contrabbando, è stato recuperato dalle Fiamme gialle del Comando regionale, in cooperazione con il Comando operativo aeronavale di Pratica di Mare.

In manette i cinque membri dell’equipaggio, tutti tunisini. Sigilli anche al motopesca di circa quindici metri bloccato nel corso dell’attività di pattugliamento di una unità della Sezione operativa navale di Mazara del Vallo. Alla vista dei finanzieri, i contrabbandieri hanno cercato di liberarsi del carico dando alle fiamme le casse e lanciandole in acqua, tentando al contempo la fuga e di impedire con manovre pericolose l’abbordaggio. Ma l’intervento congiunto dei mezzi delle Fiamme gialle ha permesso di bloccare il motopesca che è stato scortato fino a Mazara del Vallo.

Il motopesca con il carico di 6 tonnellate di sigarette di contrabbando di marca Royal, Time e Oris, provenienti dalla Tunisia, era stato intercettato, all’1:30 dell’1 maggio, a 6 miglia dalla costa, nel corso di un’ordinaria attività di pattugliamento delle coste trapanesi, da un Guardacoste della Sezione operativa navale di Mazara del Vallo. Immediatamente è iniziato un inseguimento durato oltre due ore durante il quale il motopesca ha cercato di evitare l’abbordaggio dei finanzieri con manovre pericolose. Il Reparto operativo aeronavale di Palermo ha fatto convergere in zona una propria unità navale alla quale si è aggiunto un pattugliatore del Gruppo aeronavale di Cagliari, in stretto coordinamento con il Gruppo aeronavale di Messina, impiegato nell’ambito della missione Themis 2019 condotta dall’Agenzia Europea Frontex.

L’imbarcazione inseguita ha proseguito la corsa verso le coste tunisine, alla massima velocità, mentre l’equipaggio lanciava in mare le casse di sigarette incendiate. Solo l’azione congiunta delle tre unità navali ha consentito ai finanzieri l’abbordaggio del peschereccio senza conseguenze per l’incolumità dell’equipaggio e dei militari operanti, a circa 17 miglia a Sud-Ovest di Marsala. Poco prima dell’affiancamento, i trafficanti tunisini hanno tentato di affondare l’imbarcazione allagandola, ma i militari della Guardia di Finanza, immersi nell’acqua, hanno svuotato l’imbarcazione ormai semi-affondata e chiuso le falle. Rilevata la presenza di numerosissimi scatoloni di sigarette di contrabbando i militari hanno bloccato l’equipaggio, preso a rimorchio il natante e si sono diretti verso il porto di Mazara del Vallo, ove il convoglio è giunto alle 10 del primo maggio. In porto, le Fiamme gialle del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo e della Tenenza di Mazara del Vallo, insieme ai militari delle unità navali che avevano operato il fermo, hanno sottoposto a sequestro 6.100 chili di sigarette e arrestato i cinque membri dell’equipaggio, per i reati di associazione finalizzata al contrabbando internazionale e resistenza in mare alle unità  navali.

Lo scorso gennaio 2019 il Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo con la collaborazione del Comando provinciale di Trapani e del Reparto operativo aeronavale di Palermo, nonchè del Comando operativo aeronavale di Pratica di mare, aveva portato a termine l’operazione “Barbanera”, eseguendo il fermo di 14 persone accusate di traffico di esseri umani e tabacchi attraverso il Mar Mediterraneo, che si conferma, quindi, essere uno dei bacini mondiali maggiormente interessati dai traffici illeciti.