Droga e “panino da sballo”, arrestato per spaccio un venditore ambulante

Non si allenta l’attenzione dei carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Alcamo nella lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Questa mattina, anche grazie al fiuto del collega a quattro zampe, il pastore tedesco “Dolomites Augustus” in forza al nucleo cinofili di Palermo, i carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno arrestato Antonino Mistretta, alcamese 42enne, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza.

L’attivit dei militari e’ iniziata alle prime ore del mattino quando i carabinieri hanno setacciato palmo a palmo la zona popolare di via Tre Santi. L’attenzione di “Dolomites Augustus” si è immediatamente focalizzata sulla porta di ingresso dell’appartamento di Mistretta. Il cane ha infatti iniziato a graffiare insistentemente, la porta di accesso. Come noto, i cani antidroga sono addestrati a segnalare la presenza di stupefacenti grattando insistentemente l’oggetto o il mobile dietro il quale avvertono la presenza dello stupefacente.

Avuto l’accesso all’interno dell’abitazione, i militari del Nucleo operativo e delle stazioni di Buseto Palizzolo e Alcamo, hanno iniziato la ricerca dello stupefacente, che era stato abilmente occultato dal padrone di casa. L’insistenza del collega a quattro zampe, che segnalava la presenza dello stupefacente, ha permesso di individuare e sequestrare oltre mezzo kg di hashish e mezzo etto di marijuana in una intercapedine muraria, non visibile a occhio nudo, posta nel locale lavanderia.

Antonino Mistretta
Panineria da sballo
La droga sequestrata dai carabinieri di Alcamo

All’interno dell’appartamento e’ stato infine sequestrato denaro contante, ritenuto provento dell’attività illecita, e un bilancino di precisione.

L’uomo è stato accompagnato in carcere e per qualche tempo dovr affidare ad altri la sua attività di panineria itinerante denominata, non a caso, “il panino da sballo”.

Mistretta ha alle spalle numerosi precedenti tra i quali rapina, estorsione e spaccio.

Nel maggio 2013 fu arrestato insieme ad altre due persone nel corso del blitz organizzato da polizia e carabinieri, per l’attentato, avvenuto tra la notte del 22 febbraio 2012 ed il mattino del giorno seguente, prima con una “bomba carta”, e poi lanciando una “bottiglia molotov” contro la sede della segreteria politica dell’allora senatore Nino Papania.

Ai tre furono contestati i reati di tentata estorsione, fabbricazione, detenzione e porto illegale di un ordigno esplosivo e danneggiamento aggravato. I due tentativi, secondo gli inquirenti, avevano uno scopo ben preciso: costringere l’ex parlamentare ad attivarsi per far ottenere loro l’assunzione presso la società Aimeri che gestiva in città il servizio di raccolta dei rifiuti.