Droga in cambio prestazioni sessuali, tre arresti (ft e vd)

Leader di un gruppo di spacciatori, quando capiva che le clienti erano in difficoltà economica per acquistare la droga, avrebbe acconsentivo a cedere la sostanza stupefacente in cambio di prestazioni sessuali.
E’ quanto ha accertato dalla Polizia di Stato nei confronti di Salvatore Mingari Favvento, di 51 anni, di Nissoria (Enna), finito in carcere insieme ad altre due persone stamane all’alba durante un’operazione antidroga coordinata dalla Dda di Caltanissetta denominata “Mud weeds too”, che ha consentito di sgominare una organizzazione che spacciava marijuana tra Nissoria, Assoro e Leonforte.
Le accuse sono di coltivazione, produzione, detenzione e spaccio di stupefacenti. Mingari Favvento è stato rinchiuso in carcere.
Gli altri arrestati, Giacomo Catania, di 38, e Fabio Piccolo, di 30, entrambi di Leonforte, sono stati posti ai domiciliari. Gli agenti hanno anche sequestrato in un fondo agricolo di Mingari Favvento un fucile calibro 12 con le canne mozzate e munizioni di vario calibro.

Fabio PIccolo
Giacomo Catania
Salvatore Mingari Favvento

I fatti
In particolare, prendendo spunto dalle indagini emerse nell’ambito della nota operazione “Nick Name”, gli uomini della Sezione “antidroga e crimine diffuso” della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Leonforte accertavano la costituzione da parte dei tre odierni indagati di un sodalizio criminale dedito alla coltivazione ed al traffico di sostanze stupefacenti di tipo marijuana, nel territorio dei comuni della provincia ennese di Leonforte e Nissoria.
La conseguente attività tecnica, telefonica e ambientale, a carico degli indagati, supportata dai classici servizi di pedinamento ed osservazione, consentiva di cristallizzare e di documentare l’esistenza e l’attività di una piccola ma ben funzionante associazione, il cui ruolo di primo piano era rivestito dal Salvatore Mingari Favvento, il quale curava in prima persona l’approvvigionamento dello stupefacente, all’uopo destinando anche alla coltivazione, produzione e custodia della marijuana, i terreni dell’azienda agricola di famiglia.
Salvatore Mingari Favvento, oltre a curare personalmente lo spaccio nel comune di Nissoria, si avvaleva della collaborazione dei coindagati Giacomo Catania e Fabio Piccolo, non solo per la conduzione delle piantagione, ma anche per lo spaccio della marijuana nel comune di Leonforte.
Le operazioni di intercettazione consentivano, da un lato, di delineare le modalità operative del “gruppo criminale”, la copiosa attività di spaccio al medesimo riferibile, la ripartizione dei ruoli tra i tre sodali, nonché la interscambiabilità dei ruoli.
Dall’altro, la medesima attività tecnica, consentiva, altresì, di acclarare numerosi episodi di cessione di marijuana, posti in essere dagli indagati in favore di soggetti già noti agli investigatori quali consumatori abituali di droghe, nonché quale ulteriore aggravante per il solo Mingari Favvento, di pretendere da alcune acquirenti, quale corrispettivo per la dose ceduta, prestazioni sessuali che venivano rese in ragione dello stato di tossicodipendenza in cui versava l’acquirente e della conseguente necessità di ottenere lo stupefacente per soddisfare il proprio fabbisogno.
L’interpretazione complessiva delle numerose conversazioni intercettate veniva suffragata da un mirato servizio di P.G. condotto presso il fondo agricolo di proprietà di Salvatore Mingari Favvento, allorquando venivano rinvenuti e sequestrati di 350 grammi di marijuana, nonché un fucile cal. 12 con cani esterni e canne mozze, poi risultato compendio di furto consumato e munizionamento di vario calibro, anche da guerra, occultato all’interno di un contenitore in plastica.

Il contenuto dei dialoghi captati e registrati successivamente al rinvenimento e sequestro, oltre a rilevare che tanto la droga quanto l’arma ed il munizionamento fossero nella piena disponibilità del sodalizio criminale, rivelavano il possesso di un’ulteriore pistola da parte del Salvatore Mingari Favvento, della quale si era rinvenuto il solo munizionamento, calibro 7.65.
Al termine di tale fase, il quadro indiziario a carico degli odierni indagati assumeva contorni definiti. Dall’ascolto delle conversazioni emergeva la particolare cautela adottata dagli stessi nell’utilizzo del telefono cellulare e, dalla circostanza, che gli interlocutori si esprimevano costantemente utilizzando una terminologia allusiva e preventivamente concordata.
Avvalendosi del descritto modus operandi, gli indagati pianificavano logisticamente le operazioni di approvvigionamento di stupefacente, ricercando, inoltre, la condizione di massima sicurezza durante le fasi di cessione della stessa.
Inoltre, nelle perquisizioni connesse all’esecuzione della misura, Salvatore Mingari Favvento veniva trovato in possesso di circa 24 grammi di marijuana, venendo pertanto nuovamente denunciato.
Gli arrestati, dopo gli adempimenti di rito, venivano collocati, rispettivamente, agli arresti domiciliari e presso la casa circondariale di Enna, come disposto dall’A.G. procedente, la Procura della Repubblica distrettuale antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta, che ha coordinato le indagini.

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