Licata, perchè non siamo d’accordo con il sindaco di Licata

Ci è venuta in mente ieri, la famosa canzone napoletana ‘A cammesella, scritta da Luigi Stellato e Francesco Melber nel 1875 (che pubblichiamo alla fine di questo testo, all’ennesima apparizione televisiva del sindaco di Licata, Angelo Cambiano.
Cambiano, infatti, ci é parso come la protagonista della canzone.
Lui prima non vuole, poi accondiscende.
E lo diciamo a proposito delle sue continue esternazioni sulle demolizioni a Licata.
Prima, per dimostrare di essere il “sindaco della legalità” (quella legalità di cui tutti, a parole, si riempiono la bocca, ma poi nei fatti …), ha firmato insieme ad altri sindaci della provincia di Agrigento un accordo con la Procura della Repubblica per l’abbattimento di immobili colpiti da sentenze penali definitive che ne ordinavano la demolizione.
E si é fatto bello e vanto di ciò. In primis in televisione, quando dopo le minacce subite (per le quali ci sono stati pure degli arresti) tutta Italia lo acclamava come eroe!
Quando poi dalla teoria si é passati alla pratica, ha cominciato a tentennare, forse i suoi piani di paladino della legge non cominciavano più a tornare, posto che si voleva minimo sforzo (pochi e selezionati abbattimenti ) e massimo risultato (visibilità assoluta e pubblicità a costo zero).
Ed allora il sindaco Cambiano ha cominciato a filosofeggiare, a spaccare il capello in due, a dire di essere stato lasciato solo perché si demolisce solo a Licata.
Ha cominciato a cedere, l’eroe mancato, a ricatti e pressioni ed a chiedere un qualche intervento, anche prefettizio, per mandare un altro segnale che dimostrasse ai licatesi che lui “non è il sindaco delle demolizioni “.
Brecht disse “beato il popolo che non ha bisogno di eroi “.
E noi di eroi incoerenti alla Cambiano non abbiamo bisogno.
In primo luogo perché non è vero che si abbatte solo a Licata.
Basta leggere le cronache, e si vede che si demoliscono immobili ad Agrigento e Palma di Montechiaro, proprio qui da ultimo il commissario straordinario ha dato un nuovo impulso alla questione e, in accordo con le altre istituzioni, ha avviato l’iter per demolire.
Vero, si dirà, il Commissario ha potuto farlo dopo le dimissioni del sindaco Amato, che probabilmente non aveva la forza per andare avanti.
E allora, se neanche lui ha questa capacità, si dimetta anche Cambiano, ma la smetta di fare come la protagonista de ‘A cammesella.
Ci penserà un commissario, come avvenne per le somme da iscrivere in bilancio per essere utilizzate al fine di demolire gli immobili abusivi, a portare avanti senza tentennamenti il doveroso rispetto della legge.
Che si applica anche a Licata.

LA CAMMESELLA

Lui: E lèvate ‘o mantesìno!
Lei: ‘O mantesìno, gnernò, gnernò!
Lui: E lèvate ‘o mantesìno!
Lei: ‘O mantesìno, gnernò, gnernò!
Lui: Si nun to vuo’ levá,
mme sóso e mme ne vaco da ccá!
Si nun to vuo’ levá,
mme sóso e mme ne vaco da ccá!…
Lei: E tèh, mme ll’aggio levato,
Ciccillo, cuntento, fa’ chello ca vuo’…
E tèh, mme ll’aggio levato,
Ciccillo, cuntento, fa’ chello che vuo’…
Sia benedetta mámmema,
quanno mme maritò.
Lui: Sia benedetta mámmeta,
quanno te maritò.
II
Lui: E lèvate ‘a vesticciòlla, …………………….
III
Lui: E lèvate ‘o suttanino, ………………….
IV
Lui: E lèvate stu curzetto, ………………….
V
Lui: E lèvate ‘a cammesella, …………………..
VI
Lui: E damme, Ceccè’, nu vasillo, ……………………

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