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Mafia, 2 mln di beni confiscati a boss Brancaccio

Beni per un valore di due milioni di euro sono stati confiscati dalla polizia di PALERMO a Matteo Scrima, 57 anni, ritenuto organico alla famiglia mafiosa di Brancaccio. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Palermo – Misure di Prevenzione su proposta del questore, ha riguardato una gioielleria in via Lincoln, un appartamento e due box auto in corso dei Mille.
La gioielleria, spiegano gli investigatori, era stata avviata da Scrima nel 1988 ma dal 1997 “a seguito di successive vicende giudiziarie che lo avevano riguardato, non era più comparso nella compagine societaria, pur continuando sostanzialmente a gestirla”. “Il vero calibro del personaggio, con precedenti per ricettazione e riciclaggio – proseguono gli investigatori – è emerso nel corso dell’indagine di polizia denominata Araba Fenice che ha condotto ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda di Palermo il 28 novembre 2011 nei confronti di 15 soggetti inseriti nella consorteria mafiosa di Brancaccio, tra i quali spiccavano Cesare Lupo, capo della famiglia, Nunzia Graviano, sorella dei famosi Benedetto, Giuseppe e Filippo”.
Per gli investigatori, Scrima sarebbe “l’affidatario e custode della cassa della cosca mafiosa di Brancaccio”.