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Mafia, scoperto arsenale: rinvenuti Kalashnikov, pistole, fucili e migliaia di munizioni

Le munizioni sequestrate a Palagonia

Il 24 agosto scorso, la Direzione distrettuale antimafia, nell’ambito della più complessa indagine denominata Kronos, condotta dai Carabinieri del Ros – Sezione anticrimine di Catania, ha disposto l’esecuzione di una perquisizione di luoghi che sono stati nella disponibilità di Salvatore Di Benedetto 50 anni da Palagonia, affiliato alla famiglia calatina di Cosa nostra e detenuto sin dal 20 aprile scorso, perché destinatario del provvedimento di fermo di indiziato di delitto per associazione mafiosa, omicidio e altro, emesso dalla Procura etnea.

Il Ros ed il Comando provinciale Carabinieri di Catania hanno dato corso alle attività nella giornata di ieri. Le ricerche, di notevole complessità, eseguite nella proprietà rurale riconducibile all’indagato, sita in contrada Targia del comune di Palagonia, erano finalizzate alla individuazione ed al sequestro di armi e materiale esplodente.

Nel corso di esse, i Carabinieri hanno constatato la presenza di due botole, realizzate in prossimità del caseggiato, di cui una destinata alla custodia di oltre un migliaio di munizioni di vario calibro.

All’interno del caseggiato, invece, è stata rinvenuta una pistola cal. 9 completa di munizionamento.

Nelle aree adibite a fienile, previa rimozione del foraggio presente, sono stati rinvenuti un fucile d’assalto modello Kalashnikov, completo di munizionamento, ed una carabina ad aria compressa.

Al di sotto degli anfratti rocciosi del terreno, poi, è stata rinvenuta una ulteriore pistola ed un fucile cal. 12 con canna e calcio mozzati, oltre a munizionamento di vario calibro.

Nel contesto delle operazioni sono stati rinvenuti bilancini di precisione e sostanza stupefacente del tipo marjuana, cocaina ed eroina.

Le armi sequestrate a Palagonia a Salvatore Di Bendetto

Il munizionamento sequestrato ammonta complessivamente a 2.094 cartucce, di cui 296 per il solo Kalashnikov.

Verranno disposti accertamenti tecnici volti, in particolare, a stabilire se le armi siano state eventualmente utilizzate in fatti criminosi perpetrati nella provincia etnea.