Omicidio Canicattì, un’insegnante: “Marco era un bravo ragazzo”. I commenti e la rabbia sui social

Canicattì è sotto shock! Incredula e attonità la città si chiede come sia potuto succedere.
Come è possibile che un ragazzo di soli 22 anni venga strappato alla vita, al suo futuro ai suoi affetti, in un modo cosi tragico, cruento, drammatico. Nel paese della provincia di Agrigento questa domenica è una domenica diversa, triste. Lacrime e dolore hanno fatto posto alla gioia di trascorrere una giornata spensierata. Troppo grande l’angoscia. La morte di Marco Vinci, venuto a mancare a soli 22 anni è un dolore troppo forte per chi conosceva, ma anche per non conosceva questo giovane dal viso pulito

Marco Vinci, la vittima
Il luogo della tragedia
Il luogo della tragedia, le chiazze di sangue
Il luogo della tragedia, piazza Dante
Il luogo della tragedia, piazza Dante

Marco Vinci frequentavano un istituto superiore, il Ragioneria, ed era un ragazzo dei nostri tempi. Molti lo hanno descritto come un ragazzo d’oro, uno sempre disponibile. Dalle prime ricostruzioni pare che sia morto per difendere un’insegnante da apprezzamenti pesanti. Si è messo in mezzo per affermare valore imprescindibile: il rispetto.

Numerosi gli attestati giunti in queste ore alla famiglia e numerosi i commenti condivisi sulle pagine facebook degli amici più intimi.

“Apprendere questa tristissima notizia ci ha addolorato profondamente! Quando una persona ci lascia, quando non è più qui e non possiamo più toccarla, o sentire la sua voce… sembra scomparsa per sempre. Ma un affetto sincero non morirà mai. Ti voglio bene Marco resteraí sempre nel mio cuore R.I.P”, scrive una amica che posta una foto di Marco con un nastrino nero e una dicitura:

 

 

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Sui social lo sgomento è pari all’enorme quantità di messaggi, ai post che tanti giovani che lo conoscevano stanno pubblicando: “Marco, sei un eroe, R.I.P.”, o “Mi dispiace, amore”, o ancora: “..condoglianze alla famiglia…. non ci sono parole per una morte assurda”. Una insegnante sempre sui social commenta: ” Non posso crederci Marco era alunno mio.vEra bravissimo a scuola bellissimo e soprattutto molto educato.Sono molto dispiaciuta.Condoglianze alla famiglia”. Ancora un commento dice: “Lui ha pagato ingiustamente con la propria vita, ma ha dimostrato di avere coraggio, oltre che dimostrarsi un “Uomo” a prendere le difese di una donna in difficoltà, come ormai ne sono rimasti ben pochi…”

Insomma dolore ma anche rabbia. Tante le frasi scolpite su Facebook di gente che vuole giustizia nei confronti di chi ha tolto la vita a questo figlio di mamma: “Deve marcire in carcere… ha tolto la vita ad un ragazzo che ancora aveva una vita davanti”.

Di lui, di Marco, resta solamente il dolore, il ricordo, ma soprattutto l’insegnamento di un senso civico, di un senso di appartenenza a una comunità, di un non volersi conformare agli atteggiamenti di chi, qualunque cosa accada agli altri non interessa.

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