Agrigento, quasi al termine prima parte degli scavi. Firetto esulta: “La città ha trovato il suo teatro”

Si avvia alla conclusione la prima tranche di scavi che ha permesso di ritrovare l’antico teatro di Agrigento: fra due settimane si procederà con la seconda parte di scavi per i quali, come detto dal direttore del Parco Archeologico Giuseppe Parello, “Abbiamo già 300.000€”

“La maggior parte di questi soldi provengono dagli incassi – continua Parello – Quest’anno abbiamo avuto più ingressi nella Valle dei Templi. Le previsioni di bilancio erano rapportate all’anno scorso, avendo più soldi riusciremo a stornarli per questa seconda campagna di scavi”.

La prima – quella che è, appunto, in corso – è stata finanziata con i fondi del Pon “Cultura e Sviluppo” 2014/2020. Il progetto “Indagini archeologiche, valorizzazione e fruizione dell’Agorà superiore”, inizialmente, consisteva nella valorizzazione dell’agorà superiore, nell’area del museo. “Saranno effettuate nuove indagini, nuovi scavi –  annunciava il 25 agosto il direttore del Parco archeologico, Giuseppe Parello – e verrà ricostruito, in parte, per avere la possibilità di una migliore comprensione, il portico che circondava il tempio romano. Lo studio in merito venne effettuato con il Politecnico di Bari, che sono fra i massimi esperti in architettura romana ed è stata individuata la parte da ricostruire con tutti i pezzi conservati. Sarà una piccola parte che darà l’idea di com’era l’area”. 

Anche la seconda parte di scavi, così come la prima, sarà a “cielo aperto” dunque visitabile da turisti.

Soddisfazione ha espresso il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto: “Il teatro antico di Agrigento è stato trovato. Lo abbiamo immaginato e cercato per lungo tempo; adesso giunge la conferma dagli archeologi, a pochi giorni dall’avvio degli scavi. Agrigento e la Sicilia meritano oggi di vivere questo felice momento storico per la tenacia con cui hanno deciso di voltare pagina e di impegnarsi al massimo per la tutela e la valorizzazione di uno dei maggiori complessi archeologici del Mediterraneo. Per la città si aprono scenari nuovi.