Biblioteca comunale di Licata: si presenta “Le pieghe della vita nel sonno”

La silloge di saggi che Gaetano Cellura propone è frutto d’incontri (attraverso i libri, si capisce) con autori che ne richiamano altri. Letti prima o riletti poi in modo più approfondito.

Questo spiega le analogie fra uno scrittore e l’altro e le tante digressioni dell’opera. Analogie e digressioni cui l’autore ricorre, per la verità, anche in altri precedenti lavori, che seguono quasi tutti la forma del racconto-saggio o viceversa.

Si parla qui di romanzi e racconti, e di autori che amano entrambi i generi; di altri invece – come Cioran – che del romanzo dicono tutto il male possibile, definendolo generatore di noia e addirittura “prostituta di tutte le cause”; di chi – come Franzen – dice di rivolgersi ai racconti, alla narrativa breve, quando sente il bisogno di “una boccata d’ossigeno”; e di altri ancora – come Pamuk – che parla dell’arte del romanzo e della nostra noia in un mondo che ne sarebbe privo.

La poesia non ha in questo lavoro lo stesso spazio, ma ciò non vuol dire che vi sia marginale. Compare e scompare nel lungo saggio su Citati. E soprattutto è presente nei saggi su Pasolini e sul poeta portoghese Sa-Carneiro (dove un po’ si parla anche di Rimbaud, Majakovskij, Esenin). È presente nella nota Cuore di Spagna, con Lorca e Neruda.

I saggi più lunghi riguardano le opere di critici-scrittori come Pietro Citati, Giovanni Macchia e Cesare Garboli, la letteratura sudamericana e il romanzo Kim di Kipling. L’ordine di presentazione nel testo obbedisce non al tempo in cui sono stati scritti, ma a una certa loro relazione, come capitoli di un libro unico che inizia con Bukowski e Fante e finisce con il romanzo visionario di Hugo.

Il nuovo libro di Cellura, intitolato “Le pieghe della vita nel sonno”, segue comunque la linea borgesiana della letteratura come sogno guidato.

Sarà presentato alla Biblioteca comunale di Licata il 15 marzo 2017 (ore 17) dalla preside Bruna Montana Malfitano e dal professore Carmelo Lucchesi.