Licata, torna il blues: venerdì 12 concerto degli Swamp and Dirty Water

La band è formata da Marco Corrao, Vincenzo Tropepe e Domenico Canale. Si tratta di un progetto dalla vocazione blues che abbraccia vari generi musicali afferenti al Mississippi Delta Blues.
Marco Corrao
Nato musicalmente nel 2005 nel panorama Siciliano, la sua musica attinge dalla musica american, alla musica popolare siciliana ed allo studio dei padri del blues e della roots music in genere. Dal 2001 ha partecipato a numerosi festival in varie vesti e accompagnato da vari gruppi elettrici e acustici. Tra i maggiori il Gilgamesh Blues Festival di Torino opening solo act per John Primer, l’Etna inBlues, il Capo d’Orlando in Blues, il Polistena Rock ‘n Blues, il Sila Blues Festival, Marco Fiume Blues Passion, Summertime Blues festival e molti altri ancora. Vanta numerosi opening act a Charlie Musselwhite, Dana Fuchs, John Primer, Dirk Hamilton, Michael Burks, Damon Fowler, Sherman Robertson e una collaborazione con Eugenio Finardi, L’attività di musicista lo ha portato a viaggiare molto in Italia ed in Europa con varie perfomance in Inghilterra, Svizzera, Austria, Svezia e Danimarca. Nell’ estate del 2012 ha aperto i concerti e suonato con i Delta Moon, sui palchi di vari festival del Sud-Italia. Ha all’ attivo tre dischi solista “Trouble” 2007 e “Down Home” 2009. A Febbraio 2013 è uscito il nuovo disco “Twin Rivers” presentato a Palermo con la partecipazione del Jazzista Siciliano Francesco Cafiso e dalla band di cui Marco fa parte i Konrad’s Crew con Leonardo Triassi all’ armonica. Nella primavera del 2013 presenta il disco Twin Rivers in Italia, Svezia e Danimarca. mentre l’estate 2013 lo ha visto impegnato in un tour Americano che ha toccato gli stati della Georgia, Florida Tennessee Arkansas. Corrao ha calcato i palchi dei più famosi clubs come il blind willie mctell di Atlanta, bradfordville blues club di Talahasse FL. Dopo il ritorno in Italia è stato ospite del buscadero day, manifestazione promossa dalla rivista internazionale buscadero.  Nel 2014 collaborazioni intense con Jono Manson Bocephus King Richard lindgren Terje Nordgarden.

 Domenico Canale: Inizia a studiare il violino classico nel 1980 per poi dedicarsi allo studio dell’armonica blues, strumento che ormai predilige. Nel suo modo di suonare si può riscontrare un’attenzione particolare al ‘blues feeling’ senza rinunciare però alle contaminazioni rock, funky e jazz, vera linfa vitale delle 12 battute. Ha incontrato e suonato con loro in concerti e jam session diversi musicisti di fama internazionale come Andy J. Forest, Freddy & The Screamers, David James, Sam Lay (uno dei grandi batteristi di Muddy Waters e di Paul Butterfield) e con gli italiani Gigi Cifarelli, Vince Vallicelli, Angelo Morabito, Pippo Guarnera, Blue Stuff, Max Garrubba dei Blue in Blues, Dino Triassi (amico e collega armonicista palermitano) e la partenopea Hell’s Cobra Blues Band. Nel 2003 partecipa alla registrazione del secondo lavoro discografico del bluesman messinese Angelo Morabito “Shadows of Blues”. Si è esibito in diverse rassegne e festival, tra le quali Vicenza Blues 2002, Barocco Blues Revue 2003, Peloro Blues Festival 2003, Etna Blues Festival 2007 e 2009 dove, con la sua band i “Bad Chili” ha aperto lo spettacolo rispettivamente agli artisti Joe Bonamassa e Ana Popovich. Ha dato vita, nel corso degli anni a diverse formazioni musicali per poi concentrarsi su quelle più impregnate dell’ormai famigerato “Effetto Chili”: Bad Chili – Blues, Rock e un pizzico di Funky Classica formazione rock blues (voce, harmonica, chitarra, basso e batteria) la cui grinta e il feeling restano impressi indelebilmente nella memoria di chi ascolta. Light Chili – Electro Acoustic Power Duo Padre e figlio, Harmonica, Dobro, Valigia di cartone, Washboard e tanta passione per l’avventura. E’ un duo da locali ma anche e soprattutto da strada, hanno partecipato al Ferrara Busker Festival Ed.2010 e 2011, Capo D’orlando Blues Festival Ed.2010 e al Nasker Festival di Naso Ed. 2012. Nel 2012 partecipa alla registrazione del singolo dei FilmNoir “Voglio ammazzare un impiegato” dal quale viene poi tratto un video. Nel 2013 partecipa in qualità di ospite alla registrazione del disco “Twin Rivers” del chitarrista e cantante siciliano Marco Corrao, con il quale ha recentemente formato un duo impegnato a portare in giro per l’italia la propria personalissima visione musicale.

 

Vincenzo Tropepe: Sin da piccolo ho capito che la musica mi avrebbe accompagnato nella vita: e così è stato. Il mio primo strumento fu una chitarra autocostruita, il classico pezzo di legno (SOLIDBODY) con le corde in ferro filato, avevo appena sette anni.

Il primo approccio con una chitarra vera (credo avessi dieci anni) fu quando a causa di una febbre un mio amico non ha potuto suonare la famigerata “Novena di Natale” così mi insegnarono i classici quattro accordi e via: fu un successo, ricordo di aver guadagnato un sacco di soldi.

Musicalmente parlando sono cresciuto ascoltando tutt’altro genere che blues. Grazie al mio caro amico Lello Barillà fui indirizzato all’ascolto di musica veramente straordinaria che ancora oggi ascolto con piacere.

I dischi che mi regalò Lello erano: Dali’s Car, gruppo formato da Peter Murphy dei Bauhaus, Orange Juice e Boomtown Rats di Bob Geldolf. All’epoca ascoltavo di buon grado Throbbing Gristle, Joy Division, Alan Vega, T-Rex, Clock DVA, Television etc. etc. In quegli anni trascorsi un breve periodo a LONDRA (era una meta obbligata per chi ascoltava quel genere di musica).

La prima esperienza di gruppo fu nell’89 quando, grazie a Corrado Cosoleto che mi vendette il mio primo basso elettrico (credo che grazie a lui ho intrapreso l’esperienza musicale), formammo di DIRTY MAGAZINE dove io suonavo il basso e cantavo.

A quell’epoca la scena era in fermento anche dalle nostre parti, mi ricordo degli X-RATED SEQUENCE dove appunto “militava” Giancarlo Alessi nostro attuale batterista. Le band si scioglievano e se ne riformavano altre così velocemente che non facevi in tempo a stabilire un genere o almeno ad avere una propria identità.

Subito dopo il progetto Dirty Magazine formammo nuove band i DREADFUL SIGHT e subito dopo gli STONED.

Quest’ultima formazione (suonavamo punk), oserei dire “mitica”, ci fece varcare l’oceano infatti dopo aver fatto da spalla agli “Overlord” (formazione capitolina di R’n’R) in un locale reggino (fu un vero disastro), andammo a suonare a Catania in un locale straordinario: il Macumba. La band era così formata: io alla chitarra, Sergio Pochiero alla batteria (non ne aveva mai suonato una prima di allora) e Alfonso Calcaterra al “MIO” basso.

In quel periodo fui chiamato a suonare il basso in una band di Reggio Calabria LOST IN THE BUSH ricordo ancora alla facoltà di Architettura di Reggio un’esperienza da LSD.

Dallo scioglimento degli Stoned e purtroppo degli X-Rated si creò una band alquanto particolare, alla batteria c’era Roberto, il fratello di Giancarlo (una macchina perfetta) ci chiamavamo MUGWUMPS nome preso da un romanzo di William Burroughs. Dopo qualche anno ancora nuove band: ELECTRIC WHEEL CHAIR col mitico Paolo Pellegrino.

Gli anni passavano ed i bollenti spiriti si affievolivano così trovai requie in uno “storico” gruppo di etno music i RE NILIU. Nei Re Niliu suonavo il basso (Rickenbacker 4001 Stereo) e ciancianelle varie, forse l’esperienza più bella e più completa è stata questa, durò più di dieci anni. Con questa formazione ho avuto la possibilità di girare l’Italia e la Germania partecipando nel ‘94 al WOMEX organizzato dalla Real World di Peter Gabriel.

Comunque tornando un po’ indietro, dopo la parentesi dark cominciai ad appassionarmi alla musica anni 60/70 quindi Led Zeppelin, Hendrix ma ero anche interessato alla scena West Coast americana (Dream Syndacate, Green on Red etc etc.) ed anche agli strumenti (che fu la mia rovina).

La mia prima chitarra elettrica fu una Gibson SG standard che ancora posseggo, dopo di quella partì così la mia più grande passione: le chitarre “vintage” ahimè oggi ne ho parecchie che a giro faccio vibrare nei concerti. Pian piano mi appassionai al genere che oggi piacevolmente suono: il BLUES.

Appuntamento, quindi, a venerdì 12 maggio, alle 22.00, all’ ”American Bar”, in Piazza Progresso 35 a Licata.