Condannato pel maltrattamenti in primo grado: assoluzione in appello

Francesco Curaba, 55 anni, era stato condannato con sentenza del marzo 2015 per il reato di maltrattamenti in danno della moglie, nipote di un vescovo agrigentino, dal Tribunale di Agrigento alla pena di anni uno e mesi due di reclusione, senza beneficio della sospensione condizionale della pena, per avere, secondo l’accusa, reiteratamente sottoposto a maltrattamenti la moglie.

In un diverso procedimento, ancora iniziato su denuncia della moglie, questa volta per il reato di stalking, il Gup del Tribunale di Agrigento avevano condannato il Curaba alla pena di mesi sei di reclusione.

Entrambe le sentenze sono state impugnate e i relativi giudizi di appello sono stati assegnati alla IV Sezione Penale della Corte di Appello di Palermo, presidente Fontana, innanzi alla quale entrambi i processi sono stati discussi dopo che la Corte di Appello aveva rigettato la richiesta di riunione dei procedimenti.

Sia il Sostituto Procuratore Generale della Corte di Appello, sia il difensore della parte civile avevano chiesto la conferma di entrambe le sentenze di condanna, per un totale di anni uno e mesi otto di reclusione, che prevedevano anche il risarcimento del danno in favore della parte civile.

Di diverso avviso è stata la Corte di Appello, che accogliendo le argomentazione difensive dei difensori dell’imputato, avv. Angelo Farruggia e avv. Annalisa Russello, che chiedevano l’assoluzione per il reato di maltrattamenti e la dichiarazione di nullità della sentenza relativa allo stalking, ha assolto il Curaba per il reato di maltrattamenti, mentre per la sentenza di stalking, ha dichiarato la nullità della sentenza con restituzione degli atti al Tribunale, innanzi al quale il processo andrà rifatto da capo.