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Tangenti a Campobello di Licata, chiesti 4 anni e 8 mesi di carcere per Giuseppe Nigro: nel pomeriggio atteso il dispositivo

La Procura di Agrigento, con il sostituto procuratore della Repubblica Paola Vetro, ha chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione per l’ormai ex funzionario del settore ambiente del Comune di Campobello di Licata Giuseppe Nigro, 48 anni, arrestato lo scorso settembre con l’accusa di aver chiesto una tangente da 3 mila euro a due imprenditori licatesi Angelo Incorvaia e Valerio Peritore, titolari della ditta “Omnia srl”. 

L’operazione era scattata nel settembre scorso quando – su segnalazione dei due imprenditori – i carabinieri del Reparto Operativo di Agrigento, agli ordini del colonnello Rodrigo Micucci e del capitano Luca Armao, arrestarono in flagranza di reato Francesco Gioacchino La Mendola, 48enne impiegato comunale, mentre intascava una “mazzetta” di 3mila euro per “sbloccare” il pagamento di una fattura da 8 mila euro.

La Mendola una volta arrestato ha subito puntato il dito contro Giuseppe Nigro, suo superiore, chiarendo che l’idea fosse stata sua. La Mendola ha già patteggiato la pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione oltre al risarcimento delle vittime. Nigro sta invece affrontando il processo secondo il rito abbreviato. 

I due dipendenti comunali erano stati licenziati, circa 4 mesi dopo l’operazione dei carabinieri, dal sindaco di Campobello di Licata. 

Nel processo si sono costituiti parte civile i due imprenditori – difesi dall’avvocato Giuseppe Barba – ed il comune di Campobello, rappresentato dall’avvocato Salvatore Manganello.

Nel pomeriggio è atteso il dispositivo.