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Mafia agrigentina, blitz “Eden 5”, i pentiti: “Boss Provenzano nascosto dai La Puma”

Ancora dettagli su quanto emerge dall’inchiesta “Eden 5 – Triokola” che ha portato all’arresto nell’agrigentino di 7 persone. Secondo quanto scrive la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo un ruolo di spessore in seno a Cosa nostra avrebbero avuto uno due dei coinvolti, Andrea La Puma e il padre. La Dda scrive: “Per delineare meglio la lo spessore di Cosa nostra di La Puma padre, risultano importanti i racconti di due collaboratori di giudizia Vito Trullio e Calogero Rizzuto”. Dichiarazioni che secondo la Dda avrebbero indicato “il ruolo dei La Puma, in seno alla famiglia mafiosa di Sambuca di Sicilia, e, in particolare quello di custodi armi e trovare rifugio ai latitanti. Per un periodo anche Bernardo Provenzano sarebbe rimasto in un covo dei La Puma. Già nel lontano 1996 Trullio raccontò che in agro di Sambuca, esattamente all’interno di una voragine naturale in un fondo di proprietà di Andrea La Puma, e del di lui padre Giuseppe, detto Zu Peppino, vi sarebbero occultate numerose vittime di ‘lupara bianca’ ed armi relative a omicidi degli ultimi 30 anni”.