Licata, inchiesta “Assedio”: “Piscimoddru” resta in carcere insieme ad altri cinque indagati

I Giudici del tribunale del riesame di Palermo hanno confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il presunto capomafia di Licata Angelo Occhipinti, detto “piscimoddru” (difeso dagli avvocati Angela Porcello e Giovanni Castronovo), personaggio chiave dell’operazione “Assedio” che ha accertato anche dei presunti legami con la politica e in particolare fra il boss e il consigliere comunale Giuseppe Scozzari, arrestato nel blitz (e dimessosi dopo l’interrogatorio) con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per avere stretto un patto con Occhipinti che prevedeva uno scambio di favori.

Scozzari, geometra, responsabile dell’ufficio tecnico dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, avrebbe messo a disposizione della cosca le prestazioni sanitarie dei medici dei vari reparti e, da consigliere, si sarebbe interessato per fare dissequestrare un immobile in cambio dei voti per farsi eleggere alle amministrative del 2018. L’arresto di Scozzari, finito ai domiciliari, è stato confermato nei giorni scorsi.

Oggi è stato depositato il provvedimento col quale, viene confermato l’ordinanza cautelare per l’ex genero di Occhipinti, Raimondo Semprevivo, 47 anni di Licata, difeso dall’avvocato Porcello, accusato di estorsione aggravata, e per quattro presunti affiliati di Licata e Campobello di Licata: Giuseppe Puleri, inteso “Peppe”, 40 anni di Campobello di Licata, difeso dall’avv. Luca Cianferoni; Gabriele Spiteri difeso dagli avvocati Pippo Rapisarda e avvocato Porcello; Vincenzo Bellavia, 33 anni di Licata, difeso dagli avvocati Antonino Martorana e Angela e Porcello; Angelo Graci, inteso “Trappolina“, 32 anni di Licata, difeso da Angela Porcello;