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Mafia, Ingroia: “Non mi stupisco che cosche usino Facebook”

La mafia usa Facebook per coordinare l’attività delle cosche come dimostra l’indagine che ha coinvolto la sorella di Matteo Messina Denaro, il super-latitante da tutti riconosciuto come il capo dei capi in quel ruolo che fu di Riina e di Provenzano. Ad un esperto di lotta alla mafia come Antonio Ingroia ex pubblico ministero della Procura di Palermo la cosa non giunge sorprendente. “Non sono affatto sorpreso nè particolarmente stupito. Ricordo ancora quando cominciammo, come magistrati dell’antimafia, a decrittare i messaggi che i boss mafiosi si scambiavano utilizzando Skype. Molto semplicemente la mafia si è tecnologizzata”. Domanda: – Come ha ricordato lei non è la prima volta che succede Risposta: – Esatto. Basti pensare a come, per anni e anni, le cosche hanno spostato e fatto circolare denaro sporco utilizzando i sistemi elettronici e i programmi dei computer. D: – Tutti ricordiamo le immagini della cattura di Bernardo Provenzano in quel casolare tra capre e maiali e con i mano i pizzini che faceva recapitare agli uomini di Cosa Nostra. Come si concilia quell’immagine di allora con la mafia tecnologica di oggi? R: – Parliamo di due generazioni diverse di mafiosi. Nel caso di Provenzano di un ottantenne legato ad una ben precisa tradizione quella che hanno combattuto Falcone e Borsellino e he aveva ancora delle forme di folclore che oggi non esistono quasi più. D: – Il mondo va avanti e cambia anche Cosa Nostra R: – E’proprio così. Fino agli anni di Riina e Provenzano la mafia era essenzialmente un modo chiuso che si è via via aperto, si è globalizzato e ha scoperto il potere della tecnologia. Non vorrei appropriarmi di teorie lombrosiane, ma non c’è dubbio che c’era anche una fisiognomica che distingueva e identificava il vecchio mafioso. Quello di oggi si mimetizza molto meglio e molto di più. D: – Si è anche globalizzata la lotta alla mafia o si è globalizzata solo la mafia? R: – Gli strumenti di contrasto alla mafia come alla grande criminalità organizzata purtroppo corrono meno velocemente rispetto alla globalizzazione della malavita. E’ comne nel doping che è sempre, almeno credo, un passo più avanti rispetto all’antidoping.