Mafia

Mafia, Leo Sutera ossessionato da microspie e pizzini: il ruolo della fioraia Maria Salvato

Leo Sutera aveva adottato un particolare sistema (e tipico soltanto dei capi mafia) di comunicazione con i suoi uomini più fidati che prevedeva la predisposizione di un canale ben strutturato e quanto più impermeabile ad eventuali attività di indagine.

Per gli inquirenti particolare rilievo ricopriva il negozio di fiori gestito da Maria Salvato e l’abitazione dell’anziana madre di Sutera: luoghi ubicati al di fuori del centro  e dotati di caratteristiche di assoluta riservatezza dove poter trattare argomenti particolarmente delicati.

Ma ad ascoltare c’erano le microspie degli inquirenti. 

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