Mafia, “pizzo” di Cosa nostra sulla raccolta della plastica: si ribellano imprenditori, due arresti

Stavano cercando di riprendere le redini della cosca Emmanuelle soprattutto dopo gli arresti del 2015 nell'” operazione Redivivi” e il pieno controllo del territorio, cercando anche di monopolizzare il mercato della raccolta della plastica, al fine di finanziare le casse dell’organizzazione. Un durissimo colpo, invece, è stato messo a segno dalle forze dell’ordine che hanno arrestato Maurizio Trubia, 48 anni, colui il quale anni addietro progettò l’attentato nei confronti dell’allora sindaco di Gela e attuale governatore della Regione, Rosario Crocetta, e Diego Nastasi, 50 anni, entrambi di Gela.

 

Le indagini, condotte dalla Squadra mobile di Caltanissetta diretta dal vicequestore Marzia Giustolisi, e dal commissariato di Gela, guidato dal primo dirigente Francesco Marino, sono state avviate nell’aprile del 2016, sulla base delle dichiarazioni di alcuni imprenditori gelesi che, accompagnati dalla locale associazione antiracket, avevano segnalato un tentativo di estorsione ai danni del loro collega, oggetto di pressioni e intimidazioni affinche’ accettasse di pagare una ‘tassa’ per ogni autocarro di plastica dismessa recuperata dai serricoltori delle contrade di Bulala e Mignechi, spiegando che gia’ altre persone si erano dichiarate disponibili a pagare una somma di denaro, pur di avere l’esclusiva nella raccolta della plastica.

A quel punto l’imprenditore ha denunciato i fatti. Prezioso il contributo dell’associazione antiracket di Gela e del suo presidente Renzo Caponnetti che hanno sostenuto sin da subito la volonta’ di non cedere agli uomini del pizzo.