Morte Riina, il pm Nino Di Matteo: “La sua morte non segna il tramonto dello stragismo mafioso”

Morte Riina, il pm Nino Di Matteo: “La fase del post Riina è molto delicata. Bisogna vedere se nei nuovi assetti dei vertici mafiosi troverà spazio il desiderio di una parte dell’organizzazione di tornare allo stragismo. Ecco perché in questo momento lo Stato farebbe un errore gravissimo se desse dei segnali di allentamento. Sul 41 bis, che ha dato ottimi frutti, sull’ergastolo, sul sequestro dei beni. Segnali che verrebbero interpretati dai mafiosi come un cedimento”.

Lo afferma Nino Di Matteo, sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, in un’intervista a Repubblica.

“La morte di Totò Riina non segna il tramonto dello stragismo mafioso. C’è una parte di Cosa nostra che preme per il ritorno ad azioni eclatanti. Questo è il momento in cui lo Stato non deve mollare la presa, e anzi andare all’attacco nell’offensiva contro la mafia”, rimarca Di Matteo, secondo cui “la ‘ndrangheta sarà anche più forte economicamente, ma Cosa nostra conserva segreti inconfessabili del passato che restano un’arma di ricatto, pericolosa quanto arsenali ed esplosivo”.

“Riina è stato latitante per 24 anni, Provenzano per 43, Matteo Messina è ricercato dal 1993. Non è seriamente pensabile che ciò sia potuto avvenire se non per coperture politico-istituzionali di cui questi soggetti, in varie fasi e con varie modalità, hanno potuto godere”.