Processo “Opuntia”, Pm ricorre in appello: “Condannare gli imputati”

Il sostituto procuratore  della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia  – di Palermo Alessia Sinatra, ha impugnato la sentenza che ha assolto gli imputati del processo denominato “Opuntia” dell’omonima doppia operazione antimafia che aveva portato alla sbarra il medico di Menfi Pellegrino Scirica, di 63 anni; i fratelli di Menfi Giuseppe e Cosimo Alesi, di 48 e 53 anni; Domenico Friscia, di 55 anni, di Sciacca.

Tutti erano stati arrestati, insieme al collaboratore di giustizia Vito Bucceri (unico condannato per mafia) e processati.

La sentenza è stata emessa nel giugno scorso dal Gup del Tribunale di Palermo, Ermelinda Marfia, e gli imputati sono stati assolti dall’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso  con la formula “per non avere commesso il fatto”.

Condannati, invece, il pentito Vito Bucceri che al blitz antimafia aveva dato un contributo determinante. Due anni ed otto mesi di reclusione grazie allo sconto di pena previsto per i collaboratori di giustizia e due anni e sei mesi, invece, per Vito Riggio che, tuttavia, ha avuto modificato il capo di accusa: da associazione mafiosa a favoreggiamento aggravato (sentenza appellata dal difensore).

Il Pubblico ministero, Alessia Sinatra, nel corso della sua requisitoria aveva chiesto invece quasi mezzo secolo di carcere (48 anni per l’esattezza) per i sei imputati e la pena più alta (12 anni di reclusione) è stata proposta per Domenico Friscia; 10 anni e 8 mesi per il medico di Menfi, Pellegrino Scirica, la cui figura emergeva anche nelle carte dell’arresto del capo di Cosa Nostra agrigentina Leo Sutera; 10 anni per Vito Riggio, 32 anni di Menfi,  8 anni per Giuseppe Alesi, e 6 anni per il fratello Cosimo. Due anni di carcere erano stati richiesti per il pentito Vito Bucceri, 46 anni.