Finalmente tutelati i testimoni di giustizia, al via la riforma normativa

“Passa” a Montecitorio la riforma normativa sui testimoni di giustizia. Soddisfatti anche i cinque stelle


Dopo venti anni è stata riscritta la definizione e la tutela dei testimoni di giustizia, così da distinguerli nettamente con i collaboratori di giustizia ovvero i pentiti. 24 ore fa alla Camera dei deputati sono state approvate le “disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia. Il testo, che adesso andrà all’esame del Senato senza ‘pericolo’ di stravolgimento, è passato in aula con 314 voti a favore e nessun contrario. La proposta di legge, a prima firma Rosy Bindi (Pd), fa proprie gran parte delle proposte che la Commissione parlamentare Antimafia ha esplicitato nella relazione sul sistema di protezione dei testimoni di giustizia approvata dalla stessa Commissione il 21 ottobre 2014.

Ma vediamo alcune delle novità previste dalla riforma: la definizione del testimone di giustizia, ancorata a parametri più stringenti; la personalizzazione e gradualità delle misure; in tale ambito è data preferenza nell’adozione di misure di tutela nella località di origine rispetto al trasferimento in località protetta, adottato col programma di protezione; la possibilità per il testimone di godere di misure di sostegno economico anche nel luogo di residenza, in presenza di riduzione della capacità di reddito (attualmente garantite dal solo programma di protezione); l’introduzione di misure a salvaguardia dell’impresa del testimone; l’istituzione di una figura, il referente del testimone di giustizia, che garantisca a questi un riferimento certo nei rapporti con le istituzioni, assicurando una piena assistenza al testimone per tutte le sue necessità; l’introduzione di un termine di durata massima delle misure.

Le reazioni alla novità legislativa, specie per chi si occupa di questi temi, è stata unanimemente positiva. L’Associazione nazionale dei testimoni di giustizia ha espresso “piena soddisfazione” per l’approvazione. “Il nostro auspicio di un rapido esame della proposta di legge – affermano -, è stato responsabilmente e pienamente accolto dai deputati di Montecitorio. E’ stato inoltre votato favorevolmente un ordine del giorno che impegna il Governo a prevedere quote prestabilite di lavori e forniture alle imprese dei testimoni di giustizia al fine di scongiurarne la chiusura“. Il presidente dell’Associazione Ignazio Cutrò, ricorda infatti che a tutt’oggi le imprese degli imprenditori onesti che denunciano le mafie “chiudono inesorabilmente a causa della violenza e prepotenza mafiosa o per un effetto perverso di un crollo delle commesse, pubbliche e private, a seguito della denuncia di estorsione”. Strano ma vero anche il Movimento cinque stelle si è dichiarato soddisfatto parlando di grande passo in avanti: “Ad oggi in Italia sono sotto tutela quasi un centinaio di testimoni di giustizia che attendevano una necessaria riforma normativa. Adesso – spiegano i parlamentari a 5s delle commissioni giustizia e antimafia – gli verrà riconosciuto il carattere di coraggio civile che rappresentano;  non sono così tanti come tante volte si è portati a credere. Sono persone che per la legalità hanno messo e mettono a repentaglio la propria vita, i propri affetti, il proprio lavoro, un’intera vita che vanno tutelate perché antepongono la verità e lo Stato al proprio personale interesse, rifiutando l’omertà, il silenzio, ma si fanno voce di una lotta che si deve vincere contro le mafie. Dopo l’approvazione alla Camera, il nostro augurio è che la legge conosca un iter veloce anche al Senato, così da essere legge quanto prima“.