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I vecchi e i giovani di fronte la politica, intervista al consigliere Spataro

Il nostro Diego Romeo ha intervistato il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro.

Al telefono l’ho chiamata “signor consigliere” per sottolineare l’importanza che Grandangolo ha sempre attribuito al Consiglio comunale di cui ha peraltro rilevato l’ignominiosa decadenza che fa andare in frantumi  l’agognato “sogno agrigentino” mai realizzato. Non vorrei sbagliarmi, ma a lei, Pasquale Spataro, che è giovane chiedo se  la politica agrigentina abbia mai  avuto un sogno.

“Un sogno è troppo poco e occorre fare un discorso più ampio, su quella che è la condizione della nostra città rispetto a quello che è stato fatto dai deputati che si sono susseguiti nel tempo, rispetto a coloro che pur essendo agrigentini hanno rivestito ruoli di ministeri e non hanno saputo dare ad Agrigento quello che necessitava e soprattutto quello che ci si aspettava. Il sogno di noi giovani e di chi si approccia alla politica è quello di cambiare il volto di Agrigento, farla diventare finalmente una città turistica che ancora non è. Far si che ci siano amministratori che abbiano a cuore quello che è l’interesse della gente che garantiscano i servizi. Credo che Agrigento sia oggi una città in questo momento  in macerie, sia dal punto di vista economico finanziario che della immagine. Oggi abbiamo dall’altra parte un Parco della Valle dei templi che è molto in auge a livello anche internazionale, dobbiamo cercare di creare una sinergia con tutte queste cose belle che abbiamo per far diventare tutto  il presidio agrigentino una vera e propria città turistica” 

Ha ragione dunque il gruppo dei dimauriani quando dice che Agrigento non è ben interpretata e anche voi in un vostro comunicato annunciate di voler attuare un programma serio. Ma perché fino ad ora  Agrigento non è stata interpretata al meglio?

“Fino ad oggi i politici  sono stati incapaci  a rappresentare i cittadini e le loro esigenze, hanno agito più per interesse particolare che generale. Nel momento in cui arriva la competizione elettorale si fanno vedere in città. Invece il ruolo del politico, del parlamentare è fondamentale tra amministrazione locale , statale e regionale. Solo così si raggiungono gli obiettivi prefissati”.

Lei punta il dito da giovane di Forza Italia.  Da par suo cosa può prospettare alla città.

“In questo momento dobbiamo svolgere una lotta contro quel populismo esagerato che sta prendendo le redini nel nostro paese. Ho fatto la scelta di Forza Italia perché ritengo che sia l’unica forza moderata all’interno del panorama nazionale e che attraverso la mediazione può arrivare a degli obiettivi importanti. Ritengo che sia a livello locale che regionale e nazionale debbano  costituirsi dei governi di pronto soccorso che abbiano come obiettivo quello di risolvere le problematiche al di la dei colori politici. Forza Italia ha tenuto sempre la barra dritta e mentre da una parte Alfano passava verso Crocetta, Forza Italia si manteneva all’opposizione.  Ecco il perché delle mie scelte”. 

La campagna elettorale è sempre più imminente e già c’è sentore di accordi più o meno sottobanco. Non si fa più mistero  tra accordi  Forza Italia-Partito democratico per arginare il Movimento 5Stelle. Quindi vi ritroverete nella stessa barca anche con chi avete criticato, con Alfano, con Firetto  il cui percorso viene annunciato da rumors non tanto improbabili che lo vedono dimissionario in estate per una prospettiva senatoriale. 

“Non so quello che farà il sindaco, sono rumors, però fino a quando non c’è la ufficialità lasciano il tempo che trovano”.

Il guaio è che Agrigento sia stata considerata un grande tram.

“Lo comprendo, si parla di questa situazione del sindaco da diverso tempo, non ho granchè contezza, dico solo che non sarebbero scelte  migliori per chi ha deciso di svolgere il proprio ruolo per l’intera durata del mandato, se lui ha scelto di fare il sindaco credo lo debba fare per cinque anni, laddove vada in una direzione diversa ovviamente se ne assumerà le responsabilità perché lascerebbe una città che in questo momento storico necessita di una guida che condivida le problematiche  con tutto il consiglio  comunale. Fino a quando non conosceremo la collocazione politica del sindaco Firetto che ha sempre parlato di progetto civico sganciato dai partiti, siamo costretti a parlare di aria fritta. Spero ancora che questo sindaco condivida i problemi con tutti, con un maggiore coinvolgimento perché ci vuole un governo che badi al bene dei cittadini”.

Tra gli scenari elettorali che si prospettano , possibile che un on. Vincenzo Fontana non dialoghi con l’on. Riccardo Gallo in riferimento a Berlusconi, ad Alfano  pochissimo  premiato dai sondaggi?

“Sinceramente non so di questi dialoghi e di questi traslochi. Penso Fontana come fedelissimo del ministro Alfano e quindi ipotizzare un passaggio nelle file di Forza Italia  ritengo sia poco plausibile. Ritengo invece che Forza Italia rappresenterà nelle prossime elezioni quel bacino di moderati di centro destra. Molti si sono resi conto di essere andati a sbattere ricercando poltrone e che riconosceranno il progetto azzurro ritornando nelle file di Forza Italia.  Per molti, dopo tanti anni di militanza, sarà difficile cambiare destinazione”.

Non impaurisce o imbarazza lei giovane, questo passato che si annuncia più o meno riciclato, più o meno dimentico degli errori?

“Penso che Alternativa Popolare abbia preso una strada diversa dal centro destra e ritengo pure che i dirigenti di Forza Italia  non  abbiano la voglia di coalizzarsi con chi dirigeva il partito di governo.  Al di là delle sigle e dei nomi occorre parlare di programmi, di obiettivi per far rinascere Sicilia e Agrigento. Poi, come al solito, in politica può succedere di tutto”.

Lo spauracchio Cinque Stelle farà ingoiare rospi a tutti per i bignè di domani. Facile immaginare che mangerete insieme panettoni e  uova pasquali.

“Ritengo che ammucchiate tra diverse aree politiche non sia la soluzione per battere i cinque stelle, ritengo invece che dobbiamo porci sul piano del merito e dei programmi. Basta guardare Roma e Porto Empedocle  per dire cosa significhi i 5 Stelle al governo”.

Non dimentichiamo che c’è l’Appendino e che nonostante gli scivoloni la gente premia i 5Stelle. I sondaggi sono pressocchè univoci.

“Voglio dire che fare l’amministratore non significa dichiarare dopo trenta giorni il dissesto. Troppo semplice se il nuovo che avanza è questo. I cittadini devono individuare nella competenza la differenza rispetto al passato. Nelle sigle partitiche bisogna fare emergere la competenza che deve spendersi per il territorio”.

Lei è presidente della Commissione spettacoli e nonostante  una volta mi abbia dichiarato di non amare il teatro è stato uno dei pochissimi consiglieri che si sono occupati della querelle Fondazione-Teatro. Possiamo capire un po’ meglio quello che lei ha cercato di capire?

“Da quello che ho capito io, ci troviamo in una situazione che deve essere cambiata e l’ho fatto presente ai vertici della amministrazione. La Fondazione costa agli agrigentini senza nessun ricavo. I vertici della Fondazione affermano che si autofinanziano  e tutti i costi che vi gravitano sono a carico del comune di Agrigento”.

Notiamo che il Comune è proprietario del Teatro Pirandello

“Si, soltanto sotto il profilo dei costi .I ricavi della gestione teatro sono caricati sulle casse della Fondazione. Costi che ammontano a migliaia di euro. Abbiamo avuto una stagione teatrale non a livelli alti con un direttore artistico che continua ad avere tre spettacoli assicurati e quindi percepisce un compenso come riconoscimento della attività svolta. Che cosa vuole che le dica, la situazione deve cambiare registro. Soprattutto in un comune  dove si trovano difficoltà ad aiutare le famiglie bisognose. Questo significa non avere una politica sociale e spendiamo soldi per un teatro visto da 500 persone. Non sono assolutamente d’accordo”.

A proposito di spese, molti si scandalizzano nel leggere il resoconto della Sagra pubblicato su internet. Lei ha qualcosa da ridire su certe somme per consulenze e biglietti di aereo?

“Sulla Sagra di quest’anno le posso dire poco perché gestita dal Parco. Il comune c’entra poco, il Parco ha ormai uno straordinario potere con la sua capacità finanziaria e i nostri deputati hanno sbagliato quando hanno eliminato quel famoso 30% incassato dai comuni. Ecco, secondo me, uno dei punti dove la mala politica deve migliorare, non è possibile decurtare il territorio di somme importanti in un momento in cui i bilanci comunali sono boccheggianti”.