Intervista a Ismaele La Vardera, il giornalista ribelle che sfida la politica

Nella vicina Palermo, è cominciata la corsa alla “poltrona di sindaco”. 

Il dopo Leoluca Orlando – ad oggi – potrebbe chiamarsi ancora Orlando, Ferrandelli, Forello, Vozza o Ismaele La Vardera.

La Vardera è la candidatura a primo cittadino più dirompente, inaspettata e possiamo dirlo “alternativa” in tutte le salse. Giovane con alle spalle però esperienze fatte di coraggio e passione, può vantare esperienze professionali di una certa rilevanza. Ha lavorato per Telejato, attualmente è giornalista nella redazione de “Le Iene” e inviato di “OpenSpace ItaliaUno”, consulente all’Ars per la Commissione Antimafia e presidente dell’associazione nazionale verità.

Grandangolo ha deciso di incontrarlo.

D: Ciao Ismaele ben ritrovato…

R: ”Un saluto Rogero e a quanti ci stanno leggendo”.

Intanto, diciamo subito una cosa. Lo avresti mai detto di trovarti, un giorno, dall’altra parte? Un giornalista che però non sei tu, intervista un candidato sindaco che sei tu …

No, assolutamente. Sono stato sempre dall’altra parte della barricata e oggi fa un certo effetto risponderti”.

Sei un tipo spregiudicato e questo potrebbe non farti vedere come un outsider. Colgo il valore e le motivazioni della candidatura, ma Palermo è pronta per essere davvero, così alternativa esprimendoti la maggioranza delle preferenze?

“Non ho la capacità di prevedere  il futuro, posso solo evidenziare una grandissima esigenza di cambiamento che parte proprio dalla generazione di cui faccio parte, e questo mi lascia sperare”.

I tuoi competitors, al momento non sembrano preoccuparsi di te. Tu hai dichiarato: “io piccolo rosso contro i giganti della politica … sarò lo ‘sconzajuoco’ per eccellenza, il mio maestro è Gesù, mi ha sempre insegnato di credere nell’impossibile” …

La mission non è convivere i competitor, ma i cittadini che in queste ore mi hanno sommerso di messaggi di vicinanza e di stima.  Senza ancora parlar di idee e programmi, cosa che farò prestissimo,  in questa fase mi chiedono di preparare con me la campagna vogliono essere protagonisti, per me questo è tantissimo!”

Fuori da idee e tatticismi da campagna elettorale, qual è la tua ricetta per amministrare Palermo? Perché penso che se ti candidi contro Orlando non sei soddisfatto della gestione della città e non ti fidi nemmeno di un “Ferrandelli di turno”, ora tra l’altro con qualche grana giudiziaria da chiarire…

La mia ricetta è amministrare Palermo con le forze migliori della città, abbiamo sempre creduto che il sindaco sia una testa è solo a lui abbiamo attribuito il peso della responsabilità, verissimo, ma la mia idea di sindacatura vuole essere innovativa, inclusiva, che muova idee dal basso, vorrei tanto spoilerare ma per adesso non posso perché presenterò le mie idee in una conferenza stampa dettagliata e precisa

Okay, vedremo presto e ti terremo sott’occhio per altre tue, oserei dire, deph interview future.

“Grazie, ci sarò volentieri”.