Università, 60mln di euro in meno all’Ateneo di Palermo dal 2008 ad oggi: in calo le lauree

Gli italiani che nei prossimi anni conseguiranno una laurea saranno il 34%, contro una media Ocse del 50 e una media Ue del 42 per cento. E se l’Italia spende in media 10mila euro a studente, ammontano a oltre 15mila euro la media Ocse e quella Ue. Sono alcuni dei dati diffusi dalla Conferenza dei rettori delle universita’ italiane (Crui) durante la giornata “Per una nuova primavera delle Universita’” a cui ha aderito l’ateneo di Palermo.

L’Italia investe una cifra che rappresenta lo 0,9 per cento del Pil, mentre la media Ocse e’ superiore all’1,5 per cento. Una controtendenza del nostro Paese registrata a partire dal 2010, quando gli altri Paesi Ocse hanno incrementato la spesa in istruzione pubblica, mentre l’Italia l’ha diminuita quasi del 10 per cento. Solo Spagna, Portogallo e Ungheria hanno fatto peggio. Investimenti che si riflettono sul numero dei lavoratori impiegati nel campo della ricerca: in Italia sono 4,85 ogni mille abitanti, contro i 9,81 in Francia, gli 8,66 in Gran Bretagna, gli 8,74 negli Usa e gli 8,52 in Germania. Guardando al Sud del Paese, la popolazione giovanile rappresenta il 38,7 per cento di quella nazionale, mentre la spesa ammonta solo al 29,7 per cento.

Il finanziamento statale per l’Universita’ di Palermo nel 2015 e’ stato inferiore di quasi 60 milioni rispetto al 2008 (-25 per cento). Nello stesso intervallo di tempo si e’ registrata una flessione anche tra i docenti (500 in meno, una diminuzione del 25%) e gli studenti, passati da 56mila a 42.500