“Pesce d’aprile”: un testo che fa onore al teatro italiano (gallery)

Disagio, disabilità, dolore.

Campeggia lo strazio esistenziale mentre l’amore non smette di amare e si ingigantisce per giorni, per mesi, per anni.

“Ed è tutto vero”, rivela Cesare Bocci  con la mano sul cuore ringraziando il pubblico del “Teatro Pirandello” che gli riserva  il più lungo applauso che si ricordi della storia del nostro teatro.

Bocci non lo dice ma tutti sanno che la dolorosa historia ha toccato la sua famiglia e gli ha stravolto la vita.

“Pesce d’aprile” – scrive nelle sue note di regia – è il racconto di un grande amore che la malattia ha reso ancora più grande, una esperienza reale, toccante, intima e straordinaria di un uomo e di una donna che non si danno per vinti quando il destino sconvolge la loro esistenza. I protagonisti si mettono a nudo svelando le loro fragilità, raccontando come possono crollare le certezze e come si possa risalire dal baratro. In un’alternanza di situazioni dolorose, grottesche, a volte divertenti, si delinea l’immagine di una donna prigioniera di un corpo che non le obbedisce più e che lotta per riconquistare la sua vita con il suo uomo accanto. Una testimonianza diretta, capace di trasmettere quella forza che spesso manca nel quotidiano”.

La drammaturgia è stata elaborata da Cesare Bocci e Tiziana Foschi e il risultato appare chiarissimo; quello di un teatro italiano che ritrova i suoi nuovi  soggetti scenici e li rafforza con una interpretazione, senza giri di parole , straordinaria e convincente.

Nella messa in scena Bocci è stato affiancato nella regia da Peppino Mazzotta, dalle scene di Lodovico Gennaro, dalle musiche e sonorizzazioni di Massimo Cordovani.

Se “Anna dei miracoli”, visto sempre al “Pirandello” era prodotto dall’Associazione Filo d’oro, “Pesce d’aprile, viene accompagnato in tournèe  dall’Anffas , un “charity partner” benemerito e qui da noi proveniente da Favara.

Da notare che è la terza volta che il cartellone del Pirandello ci offre opere di inclusione sociale sia con “Anna dei miracoli” che con “Le parole note” di Giancarlo Giannini, con la poesia, spettacolo che potrebbe riscuotere un successo maggiore se Giannini si decidesse ad aprire la scena a poeti locali delle città toccate dalla tournée.  

La disabilità, è stato sempre precisato – è una condizione umana che procura un forte rischio di discriminazione sociale per la persona. Purtroppo spesso – e Grandangolo lo ha fatto notare  nella cronaca di “Anna dei miracoli” – è l’insieme dei fattori sociali ed ambientali che di fatto costituiscono la principale fonte di ostacolo. Non esiste una persona globalmente disabile, ma anzi, al variare dei contesti e delle richieste può manifestare abilità o difficoltà

La società dovrebbe quindi assumersi la responsabilità  dell’eliminazione di ogni barriera che non permetta il godimento dei diritti da parte di tutti i suoi cittadini, nessuno escluso.

Il cartellone del “Pirandello” proseguirà il 22 e 23 febbraio con  “Appunti di viaggio”, biografia in musica scritta e diretta da Lina Sastri.

Testo e foto di Diego Romeo