Akragas fuori di rigore ma adesso c’è l’Ischia: Rigoli:”Partita più importante dal mio ritorno”

Sono stati ancora una volta i calci di rigore a infrangere i sogni di gloria dell’Akragas che, così, termina il percorso in Coppa Italia arrivando ad un soffio dalle semifinali. A far svanire tutto questo ci ha pensato sicuramente il Foggia, squadra che attualmente guida il girone C della Lega Pro, e la sfortuna dagli undici metri.

Eppure , i pochi presenti allo Stadio Esseneto che non si sono fatti intimorire dalla condizioni climatiche avverse e, anzi, hanno accolto con favore l’invito e le promozioni della società, si sono assolutamente divertiti nell’assistere ad una partita le cui premesse erano quelle dello spettacolo. Infatti, entrambe le formazioni presentavano un ampio turnover: obbligato per Pino Rigoli, alle prese con diversi infortuni e qualche squalifica, più cercato invece da De Zerbi che, fino alla fine, si giocherà la promozione in cadetteria con Benevento,Lecce e Casertana.

Akragas – Foggia, la rete di Aveni

Le seconde linee , da entrambe le parti, garantiscono un certo livello di indisciplina tattica, una diciamo bella confusione che, fin dai primi minuti, fa saltare qualsiasi tipo di schema: il punteggio si sblocca fin da subito, dopo neanche 180 secondi, grazie ad un gol di Fabio Aveni, provato oggi da Rigoli e possibile sorpresa nei titolari in campionato. L’Akragas ha anche ben figurato, non facendosi mai schiacciare da un Foggia che, passato subito in svantaggio, ha cercato di recuperare nel punteggio. E , nonostante le difficoltà e qualche bella azione di contropiede, l’Akragas ci era quasi riuscita nell’impresa di giungere alle semifinali dove, in caso di vittoria, avrebbe incontrato la vincente tra Siena (incontrata lo scorso anno nelle finali Poule Scudetto di Serie D) e Teramo.

In semifinale, invece, ci va il Foggia che riesce a mettere, nonostante la doppia inferiorità numerica, la situazione in pareggio e a prolungare il match prima ai tempi supplementari e, successivamente, ai calci di rigore. E proprio quest’ultimi, ancora una volta, sono stati fatali agli agrigentini che, nonostante fossero passati in vantaggio sfruttando il primo errore dei Satanelli, si sono fatti rimontare con gli errori decisivi dagli undici metri di Aloi e Dyulgerov.

Subito dopo la partita, in sala stampa, si respira quell’aria di malinconia. La sensazione che si prova è questa: la partita di ieri non aveva chissà quali grandi stimoli, almeno all’inizio; ma , una volta che si è era giunti cosi vicini al traguardo è dispiaciuto a tutti, chiaramente, esser stati eliminati per cosi poco.

Pino Rigoli

Adesso , come lo stesso Pino Rigoli ha ribadito in sala stampa, la testa è tutta per il prossimo avversario che arriverà ad Agrigento: l’Ischia. Con gli isolani l’Akragas si giocherà gran parte della credibilità per rimanere in Lega Pro avendo ingaggiato, proprio con i campani, un duello per la permanenza in terza serie. La penalizzazione inflitta all’Akragas scaturita dal processo “Dirty Soccer” ha dato via ad un sali scendi fra le due squadre che, solamente domenica scorsa con la vittoria di misura, ha permesso ai biancazzurri di ritornare a guardare i gialloverdi dall’alto verso il basso. Il match di domenica rappresenta un importante crocevia della stagione; vincere significherebbe allungare sulla zona play out, intravedere spiragli di ossigeno ed affrontare i prossimi impegni con una lucidità invidiabile per le altre squadre che si daranno invece battaglia.