Akragas, undici finali da giocare: salvezza possibile ma adesso servono i gol

Se si volesse guardare il bicchiere mezzo pieno in casa Akragas – cosa che verrebbe difficile fare dopo le ultime due brucianti sconfitte al fotofinish – l’unico dato positivo da estrapolare sarebbe questo: la salvezza è ancora possibile. 

Ad undici giornate dal termine del campionato – sia nelle parti nobili che nei bassifondi della classifica – nessun verdetto è stato sentenziato. Anzi.

L’ultimo assist – in chiave salvezza – all’Akragas è stato fatto – nel posticipo di ieri – dai “cugini” etnei che hanno espugnato il “Franco Scoglio” di Messinainguaiando” la squadra di Lucarelli. Sì, perché adesso sono proprio i peloritani ad occupare l’ultima casella che vale la Lega Pro e il distacco dalle inseguitrici – tra le quali anche l’Akragas – è di appena tre punti.

Sbirciando la classifica, per la lotta salvezza, sono coinvolte praticamente sette squadre: Melfi,Vibonese,Akragas,Reggina,Catanzaro,Messina e Taranto. Se le prime due sembrano più di un passo indietro il resto del gruppo si contenderà – a meno di sorprese – la permanenza il Lega Pro.

Sono cinque le gare che gli agrigentini allenati da Di Napoli giocheranno in casa prima della fine della stagione: occorrerà trasformare l’Esseneto – troppe volte “nemico” – in un vero e proprio fortino dove racimolare punti che potrebbero rivelarsi decisivi per la salvezza.

Intanto l’Akragas dovrà affrontare due importanti trasferte consecutive: ad Andria, domenica pomeriggio, e a Taranto, campo caldissimo con una diretta concorrente. Altrettanto importanti saranno gli scontri del 26 marzo, a Melfi, e del 5 aprile, nel derby casalingo contro il Messina. Sarà proprio il destino dei giallorossi – sui quali potrebbe ricadere una penalizzazione in classifica – a definire gli equilibri per la lotta salvezza.

L’Akragas – che è uscita pesantemente ridimensionata dal mercato di gennaio con le cessioni di Marino,Gomez,Salandria,Zanini – ha acquisito da allora una maggiore consapevolezza e – probabilmente – unità. Il gruppo – di partita in partita – sopperisce alle evidenti lacune tecniche mettendo in campo una grinta superiori alle precedenti uscite.

Ma – e la partita con il Foggia è emblematica in tal senso – a volte non basta gettare il cuore oltre l’ostacolo. Serve anche quel pizzico di cattiveria in più sotto porta per trasformare il sacrificio di 90 minuti in punti.