Giro d’Italia in Sicilia: vince Polanc, Nibali sorride poco (foto-gallery)

All’ombra dell’Etna vince un combattente. Jan Polanc, 25 anni, della Uae oggi compie l’impresa.
Stacca il gruppo a un passo dal via e fugge per ben 179 km. E’ sua la vittoria del primo arrivo in salita della corsa rosa numero 100. Traguardo sull’Etna, al rifugio Sapienza, con Gpm a quota 1900 m. Una tappa non lunghissima ma ostile. La carovana a pedali ha percorso 189 km: dalla perla palermitana fino al Mongibello, passando per il Parco dei Nebrodi e attraversando comuni come Nicolosi, incastonati alle falde del vulcano.
Non è stata una tappa per gli uomini di classifica. I big non hanno voluto strafare: tanto studio, poca voglia di scoprirsi, prudenza in vista di una settimana fitta di salite e di gran premi della montagna. Fa benino Nibali (si piazza decimo ed è quinto in classifica generale), che tenta lo stacco a tre km dall’arrivo, ma è subito ripescato dal gruppo di Nairo Quintana (si sussurra che i due, oltre a essere rivali di classifica, non si stiano un granché simpatici).
Poche emozioni anche dal grimpeur colombiano, che è dato tra i favoriti per la vittoria finale (ha vinto il giro nel 2014 ed oggi è sesto nella generale). Il pubblico siciliano si è fatto trovare in grande spolvero per l’appuntamento in rosa. Per il centenario due tappe siciliane: quella di oggi e quella di domani con partenza da Pedara, delizioso paesino etneo. L’arrivo sarà a Messina, patria dello Squalo dello Stretto e per l’occasione le tifoserie sono già pronte a sostenere il due volte vincitore del giro e il già trionfatore del tour.

Giro in Sicilia, entusiasmo
Giro in Sicilia
Giro in Sicilia, le bici
Giro in Sicilia, corridori
Giro in Sicilia, Nibali
Giro in Sicilia, il vincitore
La partenza
Pozzato
Quintana
Visconti

A Cefalù stamattina un cielo trasparente faceva da cornice a una folla di tutto rispetto.
Appassionati arrivati in bici financo da Trapani, curiosi, addetti ai lavori e bimbi “di tutte le misure”. Il giro non tornava in Sicilia dal 2008, quando fece tappa ad Agrigento (erano i tempi di Contador al comando e di Nibali agli inizi della scalata). E Vincenzino, stamani, era concentratissimo. Alle firme, sul palchetto allestito sul lungomare di Cefalù, poche battute di rito. Si concede di più il palermitano Giovannino Visconti, coetaneo dello Squalo (hanno fatto in parallelo le tappe di ascesa dal 2003 in avanti. Visconti che collezionava vittorie di tappa e Nibali caparbio a scattare sulle vette).
Oggi indossano la stessa maglia, quella della Bahrain-Merida. Nibali da leader, Visconti da gregario (che nel ciclismo vuol dire tutto. Perché sulle due ruote un gregario vale quanto un campione, anzi al campione concede di diventare tale).
Giovannino ha il raffreddore, ma ci scherza su. Fa qualche scatto con un paio di tifosi disabili. Loro si commuovono.
Il sole batte forte su Cefalù.
Sul palco è carosello di grandi: Pozzato, Pozzovivo (quinto in classifica generale), Quintana. Poi il ricordo di Michele Scarponi, tragicamente scomparso nell’aprile scorso. Di Scarponi si ricordano anche sull’Etna. C’è una scritta che commuove. Qualcuno deve averle fatta prima della tragedia. Forza Scarponi! Ed è proprio sulla salita finale verso l’Etna che accade un incidente “diplomatico”.
Lo spagnolo Javier Moreno, compagna di team di Nibali, si avvicina a Diego Rosa del team Sky e lo spintona. E’ escluso dalla corsa. Il siciliano perde quindi un gregario, un compagno che poteva essere fondamentale per risalire posizioni, in tappe difficili, come quelle che si prospettano in settimana.
La maglia rosa oggi è finita sulle spalle del lussemburghese Bob Jungels.
Quattro tappe, quattro differenti maglie rose. Nella storia del giro è successo solo altre sei volte.
Domani si saluta la Sicilia con una tappa di 159 km. Considerato il percorso, sarà una giornata dedicata ai velocisti, con tanto di panoramica tra i borghi dell’Etna (Milo su tutti) e con salita e discesa di Taormina. Un solo Gpm, di quarta categoria, a Sant’Alfio. Arrivo nella città dello Stretto, dove le tifoserie sono pronte a sostenere il loro campione, Vincenzo Nibali, che ci auguriamo domani spunti la classifica, ma sia anche più generoso di sorrisi e di parole.

Testo e foto di Maristella Panepinto

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