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Licata, “A testa alta”: “Nel 2016 lotta alla corruzione priorità assoluta”

Nel 2016, una priorità assoluta sarà la lotta alla corruzione, accompagnata dal potenziamento dell’attività di sensibilizzazione per le nuove generazioni.

È quanto emerso ieri dall’assemblea di fine anno dell’associazione “A testa alta”, che punterà per l’anno prossimo sul tema della trasparenza come strumento di partecipazione e contrasto alla corruzione.

La città di Licata non può considerarsi immune dalla corruzione, che affligge endemicamente ogni angolo del nostro Paese, ogni settore e ambito della società. Dalle nostre parti, purtroppo, la corruzione sembra una prassi “normale”, accettata da tutti. Una mentalità non facile da estirpare, la nostra, favorita anche dalla percezione, a livello locale, di uno scarso e inefficace contrasto della corruzione e degli altri reati sentinella che servono a prepararla, oltre che da una profonda sfiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Cosa fare? Si presenta particolarmente ricco il programma delle iniziative di “A testa alta” che punterà tra l’altro su un asso importante: il coinvolgimento delle scuole, attraverso un ciclo di incontri nelle aule scolastiche e, con cadenza settimanale, presso la sede della stessa associazione; una sorta di open day a vantaggio di bambini e ragazzi di “A testa alta junior”, che potranno seguire gratuitamente percorsi di sensibilizzazione alla legalità, cineforum, corsi di strumento musicale, con momenti di lettura e formazione. Specifiche azioni, utilizzando tutti gli strumenti previsti dalle vigenti disposizioni normative, riguarderanno il Comune di Licata e la sua macchina burocratica. Attualmente, nella stragrande maggioranza dei provvedimenti adottati più di recente, presenti on line nella sezione “archivio”, risultano oscurati non solo i dati sensibili (come è giusto che sia), ma addirittura anche i dati comuni (ad esempio, nome e cognome, denominazione società, ecc.). Impossibile risalire alla individuazione di soggetti, organizzazioni e imprese che, a qualsiasi titolo, ricevono pagamenti da parte del Comune. L’attività amministrativa dovrà ispirarsi al principio della trasparenza e in primis dovrà riprogettarsi il sito web istituzionale, poiché tutti i cittadini hanno diritto a una informazione completa e qualificata, senza oscuramenti di dati e informazioni importanti per la prevenzione dei fenomeni corruttivi. Necessario adeguare il piano di prevenzione della corruzione e individuare misure sempre più efficaci per prevenire i rischi derivanti dalla gestione degli appalti (e subappalti) e dalle procedure di erogazione, da parte dell’Ente, di sovvenzioni, contributi, sussidi e altri ausili finanziari ad associazioni, cooperative, indigenti e ad altri operatori locali.

Nessun passo indietro per le iniziative fin qui promosse da “A testa alta” in materia di tutela ambientale e della salute pubblica: la strada sembra ormai tracciata e, nei primi mesi del nuovo anno, saranno messe in campo azioni importanti con la partecipazione dei cittadini, dei movimenti e delle altre organizzazioni della società civile qualora non si pervenisse alla bonifica e al ripristino di adeguate condizioni ambientali nei numerosi siti oggetto di abbandono incontrollato di rifiuti pericolosi e tossici presenti nel territorio comunale e alla previsione, in favore delle famiglie e delle imprese locali, di agevolazioni e incentivi per la rimozione e lo smaltimento dell’Eternit.

Necessario fare chiarezza sull’ex miniera di contrada Passarello, indiziata da presenze di rifiuti tossici e radioattivi. La magistratura e le forze dell’ordine hanno il dovere di informare, e adeguatamente, l’opinione pubblica sui dati più significativi dell’inchiesta in corso e, in particolare, sull’esito degli accertamenti eseguiti nel sottosuolo.

Pressing anche sulla questione utilizzo beni confiscati alla criminalità organizzata. Dopo l’approvazione del Regolamento comunale e l’adesione al Consorzio Agrigentino per la Legalità e lo Sviluppo, nulla si è mosso e nulla è stato attuato. Anzi, la situazione è peggiorata: la mappatura satellitare dei beni immobili sottratti alla mafia e acquisiti al patrimonio comunale è rimasta in rete per un breve periodo, durante la gestione commissariale dell’Ente e oggi non è più consultabile. Ancora inutilizzati, o peggio lasciati in stato di abbandono, la quasi totalità di beni e terreni appartenuti ai mafiosi, con grave perdita, per i nostri giovani, di occasioni di sviluppo, di socialità e di partecipazione e con rilevanti oneri che continuano a essere sostenuti dal Comune di Licata per gli affitti passivi (v. immobile adibito a sede della sezione circoscrizionale per l’impiego e per quello adibito a canile municipale).

Analoghe iniziative saranno promosse nella città di Palma di Montechiaro, dove “A testa alta” avvierà un lavoro di censimento dei beni immobili confiscati e trasferiti al Comune.

Tracciato un consuntivo delle più significative attività svolte e dei risultati conseguiti nell’anno 2015: costituzione sezione Palma di Montechiaro e Sezione A testa alta Junior; dossier beni confiscati; direttiva commissariale su gestione beni confiscati; direttiva commissariale sulla costituzione di parte civile del Comune nei processi per mafia, corruzione e per tutti i reati contro la pubblica amministrazione; iniziativa Riparte il futuro con l’adesione di 6 candidati Sindaco trasparenti su 7; tappa licatese della X edizione di Libero Cinema in Libera Terra, il festival internazionale di cinema itinerante contro le mafie; appello avverso la sentenza del Tar di Palermo n. 1206/2015 riguardante la vicenda relativa agli oneri di concessione per la realizzazione del Porto Turistico “Marina di Cala del Sole” di Licata; partecipazione ai campi di Libera; diffida al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Sicilia su verifiche di ottemperanza delle prescrizioni imposte a Iniziative Immobiliari per la realizzazione del porto turistico e conseguente avvio di indagine conoscitiva su Regione Sicilia da parte della Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali del Ministero; partecipazione alla XX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e svoltasi a Bologna; iniziativa “Minorenni e alcol” e controlli mirati alla verifica del rispetto della normativa che regola la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni; approvazione Regolamento per la disciplina della concessione dei beni confiscati alla mafia e adesione del Comune al Consorzio Agrigentino per la Legalità e lo Sviluppo; tappa licatese della Carovana internazionale antimafie promossa da  Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl e Uil e intervento di don Luigi Ciotti; partecipazione alla manifestazione “In marcia per ricordare” tenutasi a Joppolo Giancaxio; richiesta di ispezioni all’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro nei confronti di strutture socio-assistenziali operanti nel territorio di Licata e Palma di Montechiaro; protocollo d’intesa con Lega Navale Italiana su iniziativa “Furto di Natura”; incontro con gli alunni dell’Istituto “Salvatore Quasimodo” di Licata.

Anche sul fronte delle iniziative giudiziarie è stato un anno di intenso impegno caratterizzato dal ruolo attivo e propulsivo dell’associazione in diversi procedimenti penali riguardanti il funzionamento del depuratore comunale e le discariche di rifiuti speciali pericolosi (diverse delle quali sono state oggetto di sequestro penale) e in altre indagini tutt’ora in corso, intorno alle quali, ovviamente, deve essere mantenuto fitto riserbo.

L’assemblea ha deciso all’unanimità di portare da cinque a sette il numero dei consiglieri che comporranno l’organismo direttivo del gruppo; e ciò per il significativo incremento del numero dei tesserati e, soprattutto, in vista delle importanti sfide che attendono l’associazione e il territorio.