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Amministrative nell’agrigentino, “Fratelli d’Italia” si prepara al voto

Quattro i comuni dell’Agrigentino che saranno chiamati al voto nella primavera del 2016 perrinnovare i sindaci e i consigli comunali. Le elezioni amministrative si terranno in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno nei comuni con scadenza naturale del mandato degli organi eletti nel  2011, e in quelli alle elezioni anticipate perché commissariati o per motivi diversi. Nell’agrigentino si voterà in tre comuni con popolazione legale superiore alla soglia dei 10.000 abitanti e per i quali viene applicato il sistema elettorale maggioritario a doppio turno: Canicattì (34.863 abitanti), Favara (32.972), Porto Empedocle (16.841) e in un comune con popolazione legale inferiore ai 5.000 abitanti, Montevago (3.015).

“In occasione delle prossime elezioni comunali che si terranno tra qualche mese nella provincia di Agrigento, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale presenterà in tutti i comuni chiamati al voto proprie liste”.

Esordisce così il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Giuseppe Ciulla che, insieme ai coordinamenti costituiti o costituenti nei vari comuni della provincia di Agrigento, apriranno le porte a tutti i cittadini delusi che non si sentono più rappresentati dalle forze politiche presenti nel territorio e che vogliono scommettere insieme al movimento di Giorgia Meloni, su un progetto alternativo di cambiamento serio.

“Il movimento – afferma Ciulla – sta crescendo su tutto il territorio nazionale, abbiamo dalla nostra parte Giorgia Meloni in vetta alle classifiche di gradimento dei leader del centrodestra e i sondaggisti che ormai ci danno al 5% pieno, ma abbiamo la sensazione che questi dati sono sottostimati perchè l’entusiasmo attorno a Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale è in continua crescita e lo dimostra il fatto che ogni giorno inauguriamo nuovi circoli e sedi in tutto il territorio nazionale”.

“Facciamo squadra per condividere insieme delle appassionanti battaglie, lo scontro oggi non è tanto tra destra e sinistra, tra ideologie, ma tra il basso e l’alto, tra i diritti dei molti e gli interessi dei pochi. Quello che alcuni chiamano populismo – continua Ciulla – è in realtà stare con i diritti dei molti e invece avere responsabilità di governo oggi come viene interpretato in molti Paesi è difendere gli interessi dei pochi. L’idea che noi di destra oggi abbiamo è che gli italiani vengono prima di tutto e di tutti. Il contrario di quello che sta facendo l’attuale governo sia regionale che nazionale”.