Omicidio Truisi a Licata: polizia nella villetta di Nicolizia, usato Luminol alla ricerca di tracce

“Il 21 gennaio, nell’anniversario del rinvenimento del cadavere di Angelo Truisi, i poliziotti del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo, unitamente agli investigatori della Squadra Mobile di Agrigento, hanno effettuato un uovo sopralluogo nella villa abbandonata di Contrada Nicolizia a Licata, ove un anno prima era stato trovato il corpo del giovane licatese senza vita. La Scientifica ha dapprima effettuato una documentazione fotografica dello stato dei luoghi, per compararlo con quello di un anno prima. Al calar del sole è, quindi, andata alla ricerca di tracce biologiche mediante l’utilizzo del luminol che può rilevare le sostanze ematiche anche queste sono state lavate e rimosse”.

Con questo comunicato diffuso alla stampa dalla Questura di Agrigento, si riaccendono i riflettori sulla vicenda di Angelo Truisi, il giovane licatese di 21 anni, scomparso il 2 gennaio del 2015 e rivenuto cadavere in una villetta abbandonata di contrada Nicolizia a Licata, che secondo le indagini e l’autopsia fu vittima di un omicidio.

Nella vicenda sono coinvolti tre indagati, Salvagure Gueli, attualmente in Germania, Diego Catania e Angelo Cannizzaro.

I tre sono accusati dalla Procura di aver ucciso Angelo Truisi e di averne bruciato il cadavere.

Nel comunicato della Questura si legge anche che al sopralluogo erano presenti gli avvocati della famiglia Truisi e di due degli indagati, Gueli e Cannizzaro.