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Favara, sparò al presunto amante: donna affidata ai servizi sociali

Era stata condannata a 6 anni di carcere perchè accusata di aver sparato alcuni colpi di pistola nei confronti di un uomo con la quale avrebbe avuto una presunta relazione, ora, non dovrà più tornare in carcere, dopo la semilibertà ottenuta lo scorso anno. Su disposizione del Tribunale di Sorveglianza di Palermo, che ha accolto le istanze del legale, l’avvocato Tania Castronovo, adesso è stata affidata, in prova, ai servizi sociali. La 54enne dovrà adempiere ad alcuni precisi obblighi.

Si tratta di Calogera Sferlazza, di Favara, finita all’onore delle cronache per una vicenda del 2008 quando, secondo l’accusa, sarebbe stata l’autrice di un presunto tentato omicidio nei confronti del presunto amante, Giovanni Alonge, favarese di qualche anno più grande di lei.

La favarese era stata condannata in tutti i gradi di giudizio a 6 anni di reclusione (pena ridotta di un terzo per il giudizio abbreviato) per l’accusa di avere sparato allo spasimante che non ne voleva sapere di troncare la loro  relazione. Al centro della vicenda ci sarebbe una presunta relazione extraconiugale particolarmente tormentata. L’agguato sarebbe avvenuto nel maggio del 2008 in contrada Giarrizzo, una zona di campagna favarese molto isolata. La donna e il suo presunto amante, secondo la ricostruzione dell’episodio, si erano dati appuntamento per tentare un chiarimento. Pare, in particolare, che la donna avrebbe voluto troncare la relazione incontrando le resistenze dell’uomo. Calogera Sferlazza avrebbe impugnato la pistola e fatto fuoco colpendo però solo alle braccia il presunto amante che restò ferito ma non fu mai in pericolo di vita. La vittima, più grande di una decina di anni, negli anni scorsi fu addirittura accusato di stalking ai danni della donna salvo poi venire assolto.

La Sferlazza si è sempre difesa dichiarando di non volere uccidere l’uomo ma solo di spaventarlo per allontanarlo dopo le presunte continue avences dello stesso.