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Trivellazioni Licata: l’Amministrazione comunale respinge l’accusa di inerzia

Non vorrei pensare che alla pari dell’antimafia di facciata possano esistere anche Comitati di facciata, pronti a screditare l’operato di altri al solo fine di creare scalpore con notizie infondate e prive di ogni consistenza. Tale atteggiamento  è da stigmatizzare poiché gli stessi soggetti  risultano totalmente assenti in occasioni in cui sarebbe opportuno sostenere l’operato degli amministratori impegnati in attività assai delicate,  volte al ripristino della legalità. Mi riferisco, in particolare, alla problematica degli immobili abusivi, del commercio ambulante esercitato in violazione di ogni norma che disciplina la materia,  e via di seguito”.

Inizia così la replica del sindaco Angelo Cambiano all’attacco ricevuto ieri dal Comitato No Triv, che lo accusa di inerzia sia al cospetto della vertenza legata al progetto di trivellazioni nel mare antistante Licata,  sia nel presunto caso di conflitto di interesse del capo dipartimento lavori pubblici, ing. Ortega, pure chiamato direttamente in ballo.

A chi oggi è così bravo a lanciare accuse, voglio ricordare – prosegue il primo cittadino – che lo scrivente già nell’agosto 2014, nella qualità di vice sindaco in carica, e reggente dell’Amministrazione comunale in assenza del sindaco dimissionario, è stato il primo dei firmatari della deliberazione con la quale la Giunta municipale ha ufficialmente aderito alle iniziative portate avanti da Greenpeace, chiedendo un intervento del Governo nazionale per rivedere il decreto via per il progetto presentato dall’Eni , e da analoghi  presentati da altre  società, dicendo no a qualsiasi ipotesi di trivellazione del mare antistante la nostra città  ed a tutto il  tratto che da Agrigento si estende a Gela. E proprio partendo da questo provvedimento ne sono seguiti altri consequenziali a firma del Commissario straordinario. Ed ancora, ricordo, che su input di questo Esecutivo,  il Consiglio comunale, l’8 settembre 2015, ha deliberato l’adesione del Comune di Licata all’iniziativa proposta dalla Soprintendenza del Mare relativa alla “Realizzazione del parco dei Banchi dello Stretto di Sicilia. Giova, altresì, sottolineare e ricordare che il Comune non ha alcun potere di rilascio di autorizzazioni per le ricerche in mare.  Alla luce di tutto quanto, non mi resta che respingere ogni strumentale accusa fattami dal Comitato e basata su notizie confezionate su menzogne e falsità, allorquando si afferma che il sottoscritto non era presente all’incontro, su problematiche legate alle trivellazioni del mare,  che avrebbe dovuto tenersi  con i sindaci, proprio nella sala consiliare del nostro Comune. Quel giorno, infatti, ero regolarmente in sede, e ho atteso l’arrivo degli altri sindaci che hanno disertato l’appuntamento. Infine, mi sono dovuto allontanare per concomitanti  impegni istituzionali. Infine – conclude il sindaco Angelo Cambiano, che si riserva di tutelare la propria immagine ed onorabilità nelle opportune sedi – mi addolora il fatto di apprendere che il Comitato, per rendere la notizia ancora più interessante, abbia tirato in ballo l’ing. Ortega, dirigente del Comune, su faccende personali legate ad assunzioni che nulla hanno a che vedere con l’attività amministrativa del nostro ente.  A questo tipo di attacchi, poichè sono pienamente consapevole di avere fatto tutto quanto nelle mie possibilità, nel pieno rispetto della legge, non mi resta che rigettare con forza, ogni forma di sterile, immotivato, meschino attacco contro la mia persona e l‘Amministrazione comunale”.